Io ho paura. Di quel volto imbrattato di sangue, di quello sguardo. Quelle foto sono già un'icona contemporanea, un evento - che lo vogliamo o no - estetico, cioè politico. Nel flusso delle pose, delle immagini patinate e intinte di cerone, quel volto umano e per questo inaudito del capo, intriso di sofferenza e di odio, mi turba come - per esempio - un'opera-installazione di Maurizio Cattelan. E' sangue vero - anche questo mi stupisce. Rosso. Comune e mortale. Volto, per una volta, nudo. Volto che, per una volta, soffre (s'offre). Utopia di una comprensione, una conversione, che non avverrà mai. Anzi.
Ho paura della violenza, di ogni violenza. Mi sento colpito, irradiato da un'energia negativa emanata da quel volto, nonostante ogni compassione. Se è l'era di un nuovo realismo, ho paura della brutalità della cosiddetta realtà. Mi fa anche già paura il fatto che sento di non riuscire a esprimere liberamente il flusso di pensieri e di associazioni di idee, anche solo intellettuali, anche puramente estetiche (se esistono), che quella sequenza di immagini mute mi suscita. Ho paura della mia autocensura, presentimento di una pesante censura. Paura dell'immensa violenza di rimbalzo. Paura di vedere, in quella bocca piena di sangue, l'immagine simmetrica della bocca che ride per mostrare i denti. Paura di scorgere, nel ghigno dell'umana sofferenza, un soffio algido di vendetta.
P.S. Leggo che l'aggressore, un ingegnere di 42 anni di nome Massimo T., in cura per problemi psichici da une decina d'anni, quando i poliziotti lo hanno trascinato via dalla piazza dopo l'aggressione ripetesse: "Non sono io. Io non sono nessuno". Soprattutto mi colpisce apprendere che 15 anni fa fosse comparso sui giornali accanto a fotografie di una sua invenzione, i "quadri musicali". "Coniugando la passione per l'elettronica con il gusto per l'arte astratta, Massimo T. realizzò dei piccoli quadri che si illuminavano di luce colorata diversa ogni volta che nella stanza in cui erano appesi si ascoltava della musica. L'invenzione finì presto in un cassetto e dei "Quadri musicali" non si sentì più parlare". Che l'aggressore abbia flirtato con l'arte astratta - quella che il ministro Bondi, come ha ripetuto spesso, non capisce e disprezza - sarà senz'altro considerato una più che simbolica aggravante...
20 commenti:
Esprimi perfettamente ed esattamente quanto ho anch'io avvertito. Quando si dice il potere dell'immagine cruda, che smaschera e toglie veli e veline, rivelando quella nuda, assoluta "bellezza" astratta, appunto, e che direi -finalmente- umana. (Che a me, non so a voi,chissà perchè, genera pure un sentimento di pena, remota pena dal sapore rozzo,popolare, tipo "il re è nudo, povero re" ma che no, non è compassione).
sei tu ora che l'hai detto perfettamente...
Grazie a te. (sorriso)
Beppe, sono molto perplessa. Ho paura che in quel mostrarsi caparbio, insanguinato e stravolto, alla gente, ci sia stato - ancora una volta - l'istinto di chi mostra e offre tutto, nel mercato globale dell'immagine. Persino la sua propria sofferenza.
Allora il re non è nudo: è sempre vestito della sua propria immagine, della sua certezza di vincere.
Io mi consolo pensando che tutta questa forza "iconica" scatenata in poche ore, che in pochi minuti ha fatto il giro della Rete e del mondo, verrà stemperata dalla pragmaticità del quotidiano: come inquadrare l'episodio, come rimettere in sesto il re nudo, e se approfittare dell'ulteriore scossa per infilare un cuneo nella fessura apertasi (con l'umanità di quel volto insanguinato) e tentar di fermare il processo di totalitarizzazione in corso. Personalmente non temo conseguenze negative dall'evento: penso anzi che abbia come tolto un velo a quella sovrastruttura estetica (dal ruolo importantissimo), di fatto indebolendola.
paolo, e anna (manginobrioche) le vostre osservazioni mi sono preziose, anch'io sono (più che) perplesso, c'è tutto questo insieme... (beppe)
Povero re, se re fosse, ma e' solo un impareggiabile rozzo e da tale ha reagito, non certo da re.
E nudo? Personalmente lo ho sempre visto nudo e crudo, peggio che con il sangue lo ho visto strofinarsi la fronte con un fazzoletto ridotto a palla zuppa di sudore e cerone, strofinarsi e strofinarsi la fronte e finire poi a tendere e stringere la mano dei suoi ammiratori al comizio elettorale delle elzioni perse :un close up che lo mise cosi' a nudo da vomito.Ma che il sangue e' piu' spaventoso di quel che dice e fa?Solo perche' e' sangue vero e non cerone truccato?Piu' spaventosa secondo me e' la considerazione che bisogna aspettare che muoia per non vederlo mai piu': il paese non offre altro, questo si' che fa' paura.
invece no: "basta con le ipocrisie" avrebbe detto proprio lui, contro Fini che voleva correzioni sul delirio di Bonn, basta con le ipocrisie lo dice (e lo fa) continuamente, e ieri stesso, poco prima dell'evento, dal palco, vomitava violenza.
Sicuro della propria invulnerabilità aizzava i fans ad azzannare questo e quello, lui abituato al comando, a "indentificatelo !" (o licenziatelo, allontanatelo, da vero padrone delle ferriere).
Lui, l'odiatore che vuole l'odio della sua parte forte abbastanza da divorare l'altra parte indegna di esistere anche solo come opposizione perchè minata dall'impermeabilità al suo lussureggiante carisma...
Dunque l'ipocrisia non è accettata e la nostra coscienza deve dirci quanto (in che percentuale, se volete) schiettamente non siamo stati felici che il divino stavolta non si sia manifestato con l'unzione ma con una sberla da levargli i denti, al di là del sincero sentimento di pietà che un'istante dopo tutti abbiamo umanamente provato di fronte alla maschera del dolore.
Ma se pensiamo all'utilità sedativa del ceffone educativo da parte dell'autorità paterna (o materna) al bambino in crisi isterica non possiamo che concludere di essere soddisfatti di ciò che è successo, per quanto strumentalizzato potrà essere (e lo sarà pesantemente).
L'autorità non riconosciuta, il sentimento di impunità assoluta, l'idea di poter forzare tutto ed ergersi a padrone di tutto ha avuto bisogno della risposta di un pazzo... Sì di un pazzo, è vero, ma ai pazzi forse possono comunicare solo i pazzi e pazzo (certo "pazzo geniale") si autodefiniva lui stesso: chi se non lui aveva fatto sua bandiera "L'elogio della follia?"
urbano rattazzi
(una cosa è certa: non credo che il tuo nome sia urbano rattazzi)
acuto beppe, ma è un nick come un altro. Mi aspettavo una risposta più cogente. Cordialmente
urbano rattazzi
al nick: la mia era un'annotazione scherzosa. e cmq sia non ho ovviamente il dovere di dare rsposte.
di fatto, lo dico soprattutto a me stesso, su questa vicenda su questo evento, sto cambiando opinione ogni mezz'ora che passa. l'unico punto fermo è che si tratti di un evento spartiacque sul piano lingistico, mediatico, ed estetico (politico, certo...). oggi tra i giornali ho comprato per la prima volta "Il Giornale": irresistibile la copertina con il primo piano a tutta pagina del primo piano del volto di Berlusconi pestato e imbrattato di sangue. Nessun dubbio, nemmeno da parte dell'edicolante e del crocchio di clienti, sulla lucidità del suo staff nell'esibire (ostentare, od "ostendere", come si dice della Sìndone) il volto sofferto e violato, nonostante anni di cura, dissimulazion e e simulazione dei segni della temperie del tempo, della fisicità e dell'imfermità di noi mortali. E questo mi sembra molto importante. Molto perturbante.
Sì, cogente non era un aggettivo adeguato, non pretendevo obbligare nessuno. Comunque una tua risposta me l'ero trovata da me leggendo ora un precedente post (quello degli appunti sul romanzo non scritto) dove parlavi proprio del pericolo dell'ipocrita solidarietà tra antagonisti uniti solo dall'odio per il tiranno.
Il timore dell'essere intellettualmente disonesti persino di fronte a se stessi è sempre una buon monito a evitare parole che suonano false (non alludo a nessuno, sia chiaro) con le quali poi non ci si sentirebbe capaci di essere coerenti.
Sempre utile ripensare in simili frangenti alla morale del film di Maselli "Lettera aperta a un giornale della sera".
Concordo infine sulla difficoltà di avere comunque una posizione univoca sul fatto di ieri, ma credo occorra rifletterci tutti, ognuno per sè, onestamente.
urbano rattazzi
gran bello scritto
ho provato anch'io ad esprimere le mie paure, sono simili alle tue...
Questo l'ha detto quel tale Don Verzè che ospita nel suo centro (non è un ospedale quello)il nostro e-re-de al t(r)ono.Mi sembra una affermazione pesante quella che fa capolino tra le ultime righe.
Milano 14 dic. - (Adnkronos) - "Io voglio bene a tutti, voglio il bene di tutti, non capisco perche' mi odino a questo punto". E' lo sfogo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aggredito ieri sera a Milano, che questa mattina ha parlato con don Luigi Verze', presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. Dopo essere stato colpito al volto da una statuetta del Duomo, il premier e' stato trasportato all'ospedale di via Olgettina, dove si trova in osservazione.
"Stamattina ho detto al Premier che quanto avvenuto ieri sera in Piazza del Duomo e' un monito a lui e al Paese - riferisce don Verze' in una nota - Monito che poi ho ripetuto al Presidente Fini e all'On. Bersani. Occorre modificare la Costituzione Italiana", aggiunge.
allucinante. l'equazione è allucinante... (beppe)
Ci sono un paio di articoli che non balzano alla vista:uno è realtivo ad un sessantenne con difficoltà respiratorie che ha passato tre giorni in barella al pronto soccorso ed è morto. SENTITO QUALCUNO SOTTOLINEARE LA COSA?
L'altra notizia riguarda un ferroviere che era stato licenziato,Dante De Angelis,macchinista e delegato alla sicurezza,che ha vinto la causa contro le FS e mette in evidenza il fatto che tutti gli incidenti,dai pià gravi ai minori che ogni giorno avvengono, sono causati dalla mancata manutenzione per tagli sulle spese e sul personale fatte dal dirigente delle FS. MAAVETE SENTITO DIFFONDERE LA NOTIZIA?
http://www.rassegna.it/articoli/2009/10/26/53824/ferrovie-annullato-il-licenziamento-di-dante-de-angelis
ferni
il dibattito è continuato anche qui:
http://www.nazioneindiana.com/2009/12/14/se-questo-e-duomo/
caro beppe
il tuo scritto è bellissimo e commovente ma ho la sensazione che ci hanno fregato un'altra volta
dai un'occhiata al video mandato da carlo
io il sospetto, conoscendo i personaggi, ce lo avevo già
sergio
mah, non so.e cmq: a parte che io parlo di effetti e non di cause (non faccio dietrologie e non mi avventuro nei complotti), non camba una virgola di quello che ho scritto. chi non l'abbia fatto, guardi il dbattito su nazionandiana a seguito del mio testo (questo qui) e quello di marco belpoliti. io da subito ho paventato l'uso e la reazione di quel volto insanguinato come un pesce preso all'amo. e gli occhi. e quel mostrarsi - appartenere -al popolo anziché allo Stato (altro tratto da Duce). Ricordo infine che la trasgressione palese è già nel fatt di avere una scorta privata (e non "dello Stato"), cosa che forse non tutti sanno.
la cosa più importante è che le parole e le critiche devono continuare, senza cadere nel buco nero dell'equivalenza critica= violenza (o addirittura terrorismo)e nella direzione imposta da questo evento. continuare COME PRIMA, senza autocensura e senza affascinarsi e paralizzarsi di fronte a quelle immagini e all'idea di complotto (anche questo, se il complotto fosse vero, sarebbe infatti un effetto voluto).
Non concordo con i ragionamenti che ho letto. Per me è successo qualcosa di grave in un clima di aggressioni verbali da tempo in atto fra protagonisti della politica e delle istituzioni, cui fa da contorno un giornalismo piegato su temi e immagini granguignoleschi o gossipari.
I nostri volti colpiti violentemente all'uscita da un cinema o da un convegno sarebbero stati diversi? Storditi da un pugno in faccia resteremmo chinati o tenteremmo di rialzarci?
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