10/09/2014

"Vi sto sorridendo dovunque io sia" (un sorriso a Jacques Derrida a dieci anni dalla morte)

Jacques Derrida had died, on Saturday 9 October 2004, at the age of seventy-four. A heavy silence reigned, but only the people closest to the tomb could hear Pierre reading the few words prepared by his father. Derrida, reproducing his own father’s gesture, thirty-four years earlier, had composed his epitaph himself:
"Jacques desired neither ritual nor prayer. He knows by experience what a trial it is for the friend who performs them. He asks me to thank you for coming, and to bless you, he begs you not to be sad, and to think just of the many happy times that you gave him the chance to share with him.
Smile at me, he says, as I will have smiled at you until the end.
Always prefer life and never stop affirming survival.
I love you and I am smiling at you from wherever I am."
-Benoit Peeters, "Derrida: A Biography", page: 540,41.


Dieci anni fa come oggi morì il filosofo Jacques Derrida, col quale ebbi il privilegio di avere rapporti accademici e personali. La sua eredità nel metodo del pensiero, la cosiddetta filosofia, il "comprendere" - o forse meglio dire l'andatura e il modo di procedere, di viaggiare e attraversare territori, attraversare muri, crearsi passaggi là dove non c'è passaggio né via d'uscita, uscire, cavarsela nonostante ogni aporia, vivere sempre, scegliere di vivere sempre nonostante ogni impedimento, ecco tutto questo credo è incalcolabile e operante, malgrado l'apparente silenzio di oggi. Forse, anzi, è meglio così, dato che il contributo peggiore lo danno quasi sempre i presunti continuatori ed epigoni, i semplificatori e i commentatori.
    (Su Derrida ho scritto anch'io a suo tempo alcune cose disperse in tanti luoghi e testi. Ne ritrovo due: un articolo l'indomani della morte per l'Unità - che, non potendolo linkare come appariva nel deposito di testi del mio sito, perché è in ristrutturazione, lo pesco qui, per esempio; e poi la  relazione, più a freddo, ma altrettanto calda, se non di più, per il convegno "Spettri di Derrida" a cinque anni dalla morte...)