12/21/2009

Billy the Kid (la ballata di)

Billy the Kid (La ballata di)


Billy the Kid era una donna si vestiva come un uomo
ma era una donna, era seria e triste, “seria e triste”,
perché queste parole le stavano bene addosso
Billy the Kid era abbastanza una bella donna era libera
di camminare e incontrava amici d'infanzia
Billy the Kid non aveva l’infanzia o non si ricordava
di averla incontrava dovunque amici d’infanzia
che si arrendevano
Billy the Kid raramente si arrendeva e quando
lo faceva dopo si voltava per sparargli
Billy the Kid era libera e camminava era una donna bella
come la stagione dell’infanzia era seria e triste e sorrideva
Billy the Kid cercava dovunque amici d’infanzia e sorrideva
Billy the Kid era una puttana era bella e triste
non era mai dove credevi che fosse
non era mai dove credeva che fosse
Billy the Kid era una donna si vestiva come un uomo
ma era una donna era seria e triste
Billy the Kid la uccise Pat Garrett un amico d’infanzia
perché Pat Garrett conosceva l'infanzia
e Billy the Kid la conosceva da sempre
che cercava dovunque degli amici d’infanzia e sorrideva
incontrò Billy the Kid che gli camminava incontro, seria e triste,
perché queste parole le stavano bene addosso
Billy the Kid era una donna camminava libera
non era mai dove credeva che fosse
Pat Garrett uccise Billy The Kid un mattino d'infanzia
provarono entrambi una grande tenerezza
provarono entrambi una grande tenerezza


(1993/94)


[mi sono divertito molto ieri sera al reading non stop organizzato da Critical Book & Wine ed ESCargot all'ESC di via dei Volsci. questa che offro alla lettura è l'ultima poesia che ho letto ieri sera quando era il mio turno, ma è una mia vecchia poesia e mi è piuttosto cara]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

caro beppe
hai postato la ballata da più di 24 ore e ancora nessun commento
bisogna riconoscere che la poesia non tira, forse hanno ragione gli editori, ma certo la colpa non è nostra che continuaiamo ostinatamente a crederci.
Forse la metafora di billy, occhi blu e pelle liscia, una donna vestita da uomo si addice al genere. Peccato che gli unici a non capirlo siano i monumenti della poesia italiana, quelli che l'altra sera hanno organizzato le liste all'ESC, con tante ragazze dark a vomitare "contemporaneità" vechia di almeno un secolo sul pubblico. Tam Tatum milk mailk lece...
Io penso che questo sia il velinismo più becero, preferisco quello meno mistificatorio dei ficatielli in carriera.
Non posso pensare che nelle menti dei bravi selezionatori, gli stessi che hanno invitato te, ci sia stima per dette versificatrici.
Spero per loro.
Spero che la tua "ragazza" "seria e triste" non cada nel tranello di scrivere anche lei versi pistoleri, anche a ricordo di quel generale, che l'ha fregata con una promessa verificatesi poi vana, Wallace.
un abbraccio
piumalarga

Anonimo ha detto...

....dimenticavo di dirti, ma penso che lo si era capito già, che mi piace molto la poesia, mi piacciono le liste (stile), le tue liste, e aspetto che tu ne metta qualcun'altra dell'altra sera: granduomo
ciao
sergio

Anonimo ha detto...

caro sergio, a me il reading l'altra sera è piaciuto, se non altro perché è raro vedere tanta gente affollare un luogo dove si leggono poesie. che poi fosse un po' demagogico, è chiaro. e anche a me fa impressione vedere chi dall'alto della propria ingenuità ripropone male cose vecchie di 50 anni, come se fossero nuove, come se qualcuno che suona scopre (male) il punk o la possibilità di urlare al microfono.
grazie per le liste, l'apprezzamento. ma la poesia sul "granduomo(il duomo scagliato sul grand'uomo), presuppone quell'altra, l'omaggio a edwuard muybridge, ed entrambe sono eminentemente orali, difficile trasmettere l'effetto solo su pagina scritta. almeno è quello che mi dico..
a quando la partenza per tokio? un caro saluto, beppe

pierluigi ha detto...

io c'ero. sono arrivato a ESC per la tua segnalazione sul blog.
ho pensato anche di salutarti, te e la bella bottiglia che imbracciavi ;) ma eri sempre circondato da gente e il timore di essere invadente me l'ha impedito. dopo mi sono pentito di non averlo fatto.
quello che avrei voluto dirti te lo scrivo ora: apprezzo molto il tuo lavoro e leggo sempre con grande interesse e soddisfazione ciò che scrivi e pensi.
su quella sera.
nonostante le inevitabili ingenuità, nonostante le approssimazioni dell'impianto audio, nonostante l'interesse a volte labile dei presenti,
mi guardavo attorno e scoprivo con gioia un mucchio di gente, di differenti generazioni, che partecipava, che si guardava, che parlava. non me ne frega niente se posso sembrare ingenuo, ma lì, con la scusa della poesia, ho percepito con stupore che c'era voglia di stare insieme. e allora viva l'ingenuità di chi scopre la "contemporaneità" e il punk, e viva la scaltrezza che non si tramuta in sarcasmo di chi accoglie questo stupore con altrettanto immutato stupore.
grazie per aver segnalato quell'evento, fallo ancora. la prossima volta ti disturberò per un saluto

Pierluigi

Beppe Sebaste ha detto...

grazie pierluigi, ti leggo solo ora. grazie anche per le cose che dici sullo stupore e sul senso di comunità, era bello in effetti. sì, la prossima volta non esitare, che abbia o no una bottiglia in mano (in fondo era a festa di critical wine...)