11/02/2011

Giorno dei morti

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Dei morti e degli scomparsi - perché è la stessa cosa. Anche la puttana russa di Viareggio che vent’anni fa nuotava nel mare e che non rivedrò mai più.
La visione di lei che volteggia come una bambina tra le onde, io la guardo dalla spiaggia. Quel suo brutto costume verde, il top dal colore sbagliato, e lei così felice, bellissima, come se fosse la prima volta che vedeva il mare. Lei che danza, salta sulle onde. Si gira ridendo a guardarmi. Si chiede, mi chiede, perché non mi butto anch’io con lei. Torna sulla spiaggia, vuole prendermi e portarmi con sé, mi prende il braccio e quasi mi ferisce con le sue unghie lunghe. Mi dà fastidio, la allontano. Il suo corpo bagnato. Trovo, lì per lì, motivi per rifiutarla, sapendo che ho solo paura, ho solo disagio. Torna a danzare nell’acqua, salta sulle onde, poi continua a volteggiare, volteggiare, ed è così che io sparirò, che lei sparirà.

[Ho trovato, in un recesso del mio computer, un vecchio file che si chiama "I morti". C'è scritto solo questo: "Vorrei fare l’elenco dei miei morti, di tutti i morti e scomparsi che mi vengono in mente, in loro gloria, in loro memoria, ognuno con una piccola narrazione". Poi è aggiunta, con altro carattere (copia-incolla, di sicuro) questa citazione demenziale ma vera: "Le persone se son morti prima o poi c'è un elenco dove son su" (Bruno Vespa, 9 aprile 2009, sul terremoto in Abruzzo). Sarà per questo che non l'ho ancora scritto?]

4 commenti:

Anonimo ha detto...

fallo fallo quell'elenco
alla faccia di vespa
il tuo elenco sarà letteratura quello di vespa è solo pornografia
ciao beppe
sergio

Beppe Sebaste ha detto...

:)
grazie,
buon viaggio...

Giuseppe Grattacaso ha detto...

Una pagina bellissima, colma di quella nostalgia che spesso indirizziamo verso le persone che non abbiamo mai conosciuto. Tra Gozzano (Cocotte) e Pessoa / Bernardo Soares. L'idea dell'elenco è affascinante.

Anonimo ha detto...

grazie... dell'incoraggiamento soprattutto.
beppe s.