11/10/2011

La custode della luce si è spenta (l'addio a Paola Ghirri di Stefania Scateni su l'Unità)

[Un articolo che mi ha commosso da l'Unità di oggi, 10 novembre 2011, firmato da Stefania Scateni]:

   Se n’è andata l’altro ieri dopo una lunga malattia Paola Ghirri, l’altra metà di Luigi Ghirri, il fotografo della luce e dei paesaggi. L’altra metà in tutti i sensi: entrambi «incantati perenni», Paola e Luigi hanno collaborato sempre, da una parte la sapienza grafica e organizzativa di lei, dall’altra lo sguardo e la qualità artistica del lavoro di lui. Li univa un amore profondo, lo stesso senso dell’ironia, la passione per la musica di Bob Dylan, la capacità di fondere una natura di sognatori con il sapere stare coi piedi per terra. «Abbiamo vissuto e lavorato insieme dal ’75 alla sua morte (nel 1992, ndr), la nostra era una comune avventura del pensiero e dello sguardo. In 18 anni siamo stati separati fisicamente solo 43 giorni...», ci aveva confessato due anni fa in un’intervista al termine dell’allestimento della mostra dedicata all’ultima foto scattata da Luigi Ghirri.

   Da vedova Paola si era occupata totalmente al lavoro del marito. Le aveva lasciato una cascata di luce, lampi catturati dal suo sguardo naturale e allineato col resto del mondo: 190mila originali diapositive e negativi archiviati nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, moltissimo altro materiale ancora da «sfogliare». La sua maggiore preoccupazione era rispettare l’«ordine-disordine» che Luigi aveva lasciato. «Non bisogna ordinare né etichettare troppo - ci disse -. Il suo disordine ha una forza intrinseca, sai che prima o poi spunterà una foto che metterà in discussione la catalogazione fatta fino a quel momento. L’archivio non vuole che sia messo in ordine, Luigi non vuole».
   Con l’aiuto degli amici ha realizzato molti progetti - libri e mostre, fino all’approdo a New York. E con l’aiuto degli amici stava progettando, nelle sue ultime settimane di vita, una Fondazione dedicata soprattutto ai giovani studiosi e una serie di eventi per i vent’anni dalla morte del marito. Già malata aveva visto bruciare il tetto dell’amata casa di Roncocesi, scelta con Luigi e dove viveva ancora.

2 commenti:

giampaolo ha detto...

oh

Maria Volant ha detto...

Sono una ricercatrice italiana e vivo in Francia.Sto facendo ricerche su Luigi Ghirri per l'Université di Strasbourg, avrei bisogno di consultare i testi e i documenti sul suo lavoro sul paesaggio italiano. Vorrei mettermi in contatto con la Fondazione o con gli eredi; Grazie
Maria Volant
maria.volant@wanadoo.fr
maria.volant@esa-n.info