http://www.unita.it/commenti/beppesebaste/il-vero-scrittore-fantasma-1.295811?listID=1.58442&pos=0
Lo riporto qui: (mia rubrica "acchiappantasmi" su l'Unità di oggi, domenica 22 maggio)
Il vero scrittore fantasma
Suggerisco di vedere (su You Tube) il video realizzato dagli studenti di Polimediaweb al Salone del libro di Torino. Un giovane con gli occhiali, Manuele Madalon (ricercatore del Politecnico) si finge l'autore del romanzo "L'implosione" e va in giro con le telecamere a ringraziare volti famosi, scrittori e persone di spettacolo, per avere risposto all'invio del suo libro, e chiedendo loro un giudizio più specifico. Il libro, ripeto, non esiste, ma nessuna di queste persone casca dalle nuvole - da Sgarbi alla Dandini, dal giornalista Guzzanti alla collega Annunziata, ma anche gli scrittori Faletti, De Cataldo, Mazzantini, Moccia ecc. – ognuno tiene la parte, conferma il giudizio positivo, dà consigli, e tutto questo non per ironia, ma per un irretimento, un dover essere conferito dal proprio ruolo che diventa complicità col nulla. Nessuno ha la sincerità di rispondere: «non so di cosa parli». Nel video segue una conferenza stampa su questo esperimento che vale come un trattato di sociologia della cultura. Vi partecipa lo scrittore (vero e lucido) Andrea Bajani, che spiega come le case editrici sistematicamente costruiscano dei «Madalon», falsi scrittori, o scrittori di plastica, frutto di un consenso iperreale. La «madalonizzazione» è un fenomeno che esiste anche cogli scrittori «veri», in cui conta più la pubblicità sul libro che non il libro (Bajani cita le fascette firmate da nomi prestigiosi e che magari hanno letto solo due pagine del libro pubblicizzato). Fingere di sapere, e contemporaneamente non avere interesse a conoscere, concorrere alla creazione di una realtà che non è né vera né falsa, ma che semplicemente non esiste, eppure sussiste... È lo scenario disegnato in anni passati dal narratore Philip K. Dick e dal sociologo Jean Baudrillard. È la chiave del potere e della politica degli ultimi anni, e di cui il berlusconismo è solo un aspetto.
4 commenti:
Tanti anni fa, al festival di Mantova era intervenuto Baudriard e ovviamente era il divo assoluto. Dopo la conferenza affollatissima, in suo onore c'era un rinfreschino per i partecipanti. Io e un mio amico gli girondolammo intorno, io prosaicamente pensando che per essere uno che aveva tanto parlato di seduzione, assomigliare in brutto a Tognazzi non era il massimo. Il mio amico invece era eccitatissimo.."Quanto vorrei parlargli!" Gli dissi che non c'era problema. Beccai il nostro divo e sfoggiando il mio miglior francese gli dissi baciandolo su una guancia:"Jean come stai? Ascolta, c'è il mio carissimo amico che vuole parlati. Vieni che te lo presento" Lui mi fece un gran sorriso e mi seguì. Il mio amico (parmigiano) gli attaccò un bottone di un quarto d'ora e io me la squagliai velocemente.
Lucilla (ancora)
:-)
Che cosa?
sorriso
Posta un commento