11/07/2008

Chiedo scuso se parlo (ancora) degli zingari

Mentre, sempre in nome della "sicurezza", il governo si appresta a schedare anche i clochards, cioè i poveri, i barboni, i senzatetto (e non per aiutarli o dare loro un tetto: schedarli, perché i poveri sono pericolosi), faccio qui una segnalazione che concerne gli zingari, e le leggende metropolitane foriere di violenza; per ricordare anche "il triangolo nero", e che "nessun popolo è illegale"; e comunque sempre a proposito di eclissi della democrazia, della re-pubblica e dei diritti civili. Da AGO PRESS:
“La Zingara rapitrice” è il tema di una conferenza stampa che si terrà lunedì 10 ottobre a Roma presso la sala Marconi della Radio Vaticana. Promossa dalla Fondazione Migrantes, sarà l'occasione per presentare una ricerca commissionata al Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale dell’Università degli Studi di Verona sui presunti tentati rapimenti, addebitati ai rom nell’arco di tempo che va dal 1986 al 2007 in Italia. I casi sono stati individuati e analizzati partendo dalle notizie fornite dalla stampa nazionale e esaminati attraverso la consultazione dei fascicoli nei diversi tribunali italiani. Il risultato principale che emerge dalla ricerca è che “non esiste alcun caso in cui viene commesso un rapimento. Nessun esito, infatti, corrisponde ad una sottrazione dell’infante effettivamente avvenuta e provata oggettivamente. Anche laddove si apre un processo, il fatto contestato viene sempre qualificato come delitto tentato e non commesso, le cui circostanze aprono ad una complessa valutazione - all’interno della quale possono a volte far capolino le categorie del senso comune - dell’esistenza o meno della volontà dolosa”.
Durante la conferenza stampa saranno presentati anche i dati di un’altra ricerca volta a verificare quanti bambini figli di rom e sinti siano stati dati in affidamento e/o adozione dai tribunali dei minori italiani a famiglie “gagè”, non zingare.
(Commento mio (b.s.): è per questa leggenda metropolitana - gli zingari rubano bambini - che il convegno citato sopra, per quanto con estema prudenza e tantissimi eufemismi, si appresta a smontare, che sono stati incendiati ed evacuati campi nomadi, che il ministro maroni ha potuto varare la sua carta della sicurezza, con proliferazione di divieti da parte dei sindaci-sceriffi, e forse anche il fatto che roma sia governata oggi da alemanno, ecc. ecc.)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Quibdi: NON E' VERO che GLI ZINGARI RUBANO I BAMBINI. Ora lo scrive anche La Repubblica, lo dice la Caritas, il Vaticano, ecc. ecc.

NoirPink - Modello PANDEMONIUM ha detto...

A parte l'ignoranza della gente, la cosa più paurosa è vedere come molti partiti politici (di destra, come di centro e di centro-sinistra) abbiano tentato di fare il pieno di voti sulla pelle dei bambini rapiti. Emblematico il comportamento del PD di Ponticelli...
http://noirpink.blogspot.com/2008/11/fare-il-pieno-di-voti-sui-bambini.html

Alberto ha detto...

Qualcosa al proposito avevo scritto QUI.

QUI invece ti citano in un commento a proposito della mitica due cavalli. Ciao Beppe.

Anonimo ha detto...

grazie alberto, e grazie noir pink. avete dei gran bei siti (blog). è un piacere visitarvi. beppe s.

Anonimo ha detto...

18 novembre_ore 17.30
TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO
via Castellaneta 10 - Roma

LA CITTA' FRAGILE

Incontro con
Beppe Rosso e Filippo Taricco, autori del libro La città fragile
Najo Adžovic, autore del libro Il popolo invisibile
Francesco Careri, autore del libro Walkscapes. Camminare come pratica estetica

Proiezione del video Savorengo Ker: la casa di tutti
Presentato alla Biennale Architettura di Venezia nell'ambito della mostra L'Italia cerca casa - Padiglione italiano
Regia e montaggio di Fabrizio Boni
Immagini di Donatello Conti, Frediano Iraci Sareri, Aldo Innocenzi, Francesco Careri, Azzurra Muzzonigro

Beppe Rosso legge Seppellitemi in piedi, primo capitolo del libro La città fragile

Scambio interculturale di sapori e saperi

INGRESSO LIBERO

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

imparato molto