5/22/2007

A casa, a Roma...

Che bello tornare a Roma da Parma. Ieri sono rimasto perché veniva Veltroni, l'incredibile Walter che incanta quando parla, così amato da tutti (e in effetti, come resistere al suo effetto di trascinamento?). Voglio riposarmi un po', questa commistione con la politica, anche se per me minima, per le elezioni comunali a Parma, mi esaurisce. Non ho fatto niente, lo giuro, anche se un po' mi scappa da ridere, e già domenica sul giornale locale il potente sindaco uscente mi ha attaccato ("intellettuale" a Parma pare sia l'insulto più usato, come se Parma fosse la capitale della Lega Nord), e idem sulla tv locale ecc. Ma che ho fatto? Ho detto che si rischia l'anestesia completa, e che ci vorrebbe qualche cura, ecc. ecc. Un grazie a Gianni Biondillo che è venuto ad incantare i parmigiani parlando di letteratura, di città, di abitare... con la sua simpatia e la sua verve, ma anche con la sua competenza e la sua capacità di osservazione della realtà. Nel frattempo ho capito il mio disagio profondo: i politici possono mentire, è strutturale, ma gli scrittori no, non possono mai mentire (è la definizione di poeta che una volta mi ha insegnato Erri De Luca). E dunque io che cavolo sto facendo a Parma? Forse è per questo che mi hanno attaccato..
Per cambiarsi un po' la bocca, vi linko qui un'intervista che sul sito la poesia e lo spirito mi ha fatto Marino Magliani (che qui saluto con affetto). Chi invece volesse solidarizzare con me e ha voglia di sproloquiare un po', può intervenire e difendermi, come ha fatto il buon Davide Tedeschini (vedi anche copia del suo commento nel mio post precedente), sul sito www.alicenonlosa.it. A presto...
P.S., 23 maggio: per chi sta a Roma, di domenica scorsa segnalo su "la Repubblica" un mio racconto, Bianco su bianco; sullo stesso giornale, pagine di Roma, ieri un mio pezzo in memoria del poeta Gregory Corso, romano onorario, le cui ceneri sono sepolte nel cimitero dei poeti del Testaccio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Beppe, in vena di masochismo (e vista la segnalazione qui), mi sono andata a leggere i vari commenti su alicenonlosa. Credo tu abbia già detto quel che basta: se parli dicendo ciò che sei, il minimo che ti capita è di diventare bersaglio di chi, di solito con la coscienza traballante, avverte la tua verità come una minaccia. Si sa. Averne di persone che esprimono ciò che pensano e credono. La politica, privata a forza di ogni contenuto ideale, è ormai terreno di campagne marketing: vince chi ripete all'infinito la stessa canzone. Come negli spot, hai presente? se dico che il mio prodotto lava più bianco 200 volte al giorno, alla fine quella è la verità riconosciuta come vera. Per questo chi parla con la propria voce è "rivoluzionario": rompe uno schema cui tutti si sono adeguati. Nessuno si fa più domande reali, solo domande utili. Fregatene! Sono certa che i parmigiani autentici ci sono. E aspettano di poter avere un interlocutore che parla e ascolta senza la musichetta di sottofondo dello spot.Una cosa è certa: a qualcuno le scatole le rompi. Bene no? Pensa che disastro se li lasciassi indifferenti...

Beppe Sebaste ha detto...

cara rossana, credo che hai ragione, mi hai anche fatto sorridere, di piacere. grazie

Anonimo ha detto...

ora si accorgono che la politica è troppo lontana dalla vita di noi mortali. Dopo aver lavorato per eliminare ogni contatto con noi, dopo aver coltivato e fatto crescere un'idea di politica come "tecnica" da lasciare ai "tecnici", ora ci fanno la predica. il sospetto che anche questo riconoscimento pubblico del loro fallimento sia solo strumentale a qualcosa d'altro. mai fidarsi dei politici. ma perché allora c'è chi continua a credere nella partecipazione? chi si ostina a perseguire un'utopia di lavoro collettivo, dialogo, discussione...? perché, altrimenti, cosa stiamo a fare qui invece che rifugiarsi in un'isola sperduta a guardare i pesci e le palme? in bocca al lupo a beppe e a tutti quelli che non mollano, come lui

Anonimo ha detto...

Beppe, fregatene. La verita' paga sempre. La tua intervista su alicenonlosa e' stata una ventata di aria fresca nel clima paludoso della nostra pianura, dove, a proposito di bellezza, si cerca di far passare per belle opere grossolane pagate dai cittadini il triplo, vendendo le aziende del comune, per arricchire le imprese (ponte di brooklin, tangenziali fatte e disfatte in continuazione...), tagliando il sociale e si continua ad insultare un sindaco come Lavagetto che ha approvato il progettodi piazzale della Pace e dell'auditorium, guardando al sociale e tenendo i bilanci comunali sotto controllo.
Parma ha bisogno di svegliarsi.
Bravo!