Durante la recente contestazione dei comitati cittadini a Berlusconi, a L’Aquila per la cerimonia di consegna di onorificenze alla protezione civile, è stato issato questo striscione:
Macerie di democrazia – 20 novembre, L’Aquila chiama Italia. E’ lo slogan della manifestazione nazionale che svolgerà sabato prossimo. Io ci andrò, ma rovesciando dentro di me lo slogan: è l’Italia (cioè tutti noi) a chiamare L’Aquila, dove la ricostruzione dopo la tragedia non è mai iniziata, non c’è nessuna prospettiva per il futuro, e dove con più drammatica consapevolezza ci si sta da tempo ribellando alla crisi culturale, politica, economica, politica e istituzionale in cui è precipitata l’Italia. E’ il luogo che più esemplifica la bruciante attualità dell’essere fantasmi – senza diritti, senza casa,
sans papier, clandestini - dove abitare è un’avventura, la cittadinanza un’utopia, e dove resta nitidamente da immaginare, progettare e rifondare la vita individuale e la politica. L’Aquila è laboratorio e sintesi (“macerie di democrazia”) dell’immane processo di ricostruzione dopo la deflagrazione atomica prodotta da anni di governo della destra più cinica, quella pubblicitaria.
L’ho detto ieri per un film collettivo di testimonianze che sarà presentato il 20 a L’Aquila, ma ho dimenticato questo: l’invito a rileggere
La Ginestra di Giacomo Leopardi. E’ una poesia magnifica, ma anche un’invettiva (“secol superbo e sciocco”) contro la presunzione tecnico-economica; è una meditazione sulla natura, ma anche una perorazione politica alla solidarietà, alla “social catena”. La scrisse, è noto, alle pendici del Vesuvio, nel cui parco nazionale si è pensato oggi di interrare rifiuti tossici. La scrisse dopo la scoperta archeologica - vera epifania – di Pompei e Ercolano, che si è riusciti oggi, per indifferenza e incuria, a fare ulteriormente crollare.
(rubrica "acchiappafantasmi", domenica 14 nov. 2010)
2 commenti:
Lo faccio leggere la settimana ventura ai miei studenti di primo o secondo anno. Qualcosa capiranno, comunque cresceranno.
beh, ok, ma bada che è anche un elzeviro contro l'attuale Ialia...
(beppe)
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