3/20/2010

La vendita delle illusioni

Le illusioni sono sacre, dal cinema al Superenalotto, dai corsi di scrittura creativa alla politica, passando beninteso per tutte le fedi religiose. Benjamin Constant, fondatore del liberalismo, scrisse che la superstizione è religiosità pragmatica. Jorge Luis Borges le chiamava “finzioni in cui credere”. Ma cosa distingue una “fede” o un’adesione politico-ideologica da una circonvenzione di incapace? Dopo l’arresto a Roma di un santone stupratore si fa di nuovo un gran parlare di sètte: vi ricordate Vanna Marchi, la “regina delle televendite” arrestata per truffa? Alcuni anni fa su questo giornale pubblicai un appello per la sua liberazione.
Vanna Marchi fece sognare circa 350mila persone tra il 1996 e il 2001. Silvio Berlusconi ha fatto sognare milioni di italiani con lo stesso medium (la tv), per quasi 30 anni. Se è innocente quest’ultimo, argomentai, vale l’innocenza anche per Vanna Marchi. Signore incontrastato delle televendite, Presidente del Consiglio e proprietario di innumerevoli Aziende, tutte le attività in cui si è impegnato, dalle televisioni alle assicurazioni, dal calcio alla produzione alla distribuzione film, fino alla residenziale Milano 2, hanno a che fare con le “illusioni”. Egli è il “Maestro dei Sogni”, come titolava un romanzo popolare americano. Ma basta la proprietà delle concessionarie di Pubblicità per affermare che egli è maestro, nel senso di padrone, della facoltà di illudere il popolo italiano.
Chi accusò Vanna Marchi di pubblicità ingannevole, estorsione, truffa e circonvenzione era in possesso delle proprie facoltà quando le telefonava per chiederle unguenti, cosmetici, amuleti, numeri del Lotto e riti magici per cacciare il malocchio, proprio come gli acquirenti dei gadget relativi a Padre Pio o gli adepti di Scientology, o come i fan del cantante Silvio Berlusconi. Ci pensino, quelli dell’ultima marcia su Roma.

(rubrica "acchiappafantasmi" - in uscita su l'Unità di domenica 21 marzo)

1 commento:

rossana ha detto...

Più che giusto, tranne le proporzioni. I 350 mila sognatori di Vanna Marchi si consolarono fra loro sostituendo alla prima illusione (diventare ricchi con il lotto o far sparire la pancia con la cremina magica) la seconda(sono un sognatore e dunque non ho colpe). L’arte è la stessa, diversi sono i numeri, il target e i mezzi a disposizione. Se invece che qualche migliaio ne rincitrullisci qualche milione, ti fanno Presidente. Il problema restano i sognatori veri, cioè gli anarcoidi che conoscono la differenza fra Sogni e Illusioni. Ma l’Illusionista provvederà a breve alla creazione dello Stato dello Perfetto, the Wonderland…I Cattivi saranno mangiati dal Drago e i Buoni vivranno per sempre felici e contenti…Don’t worry, be happy