3/13/2010

Che altro dire?

Che altro dire che non abbiamo ripetuto in questi anni? Chi ancora sostiene il delirio eversivo del Capo del governo dovrebbe riconoscere un limite, una frontiera dell’evidenza, del principio di realtà. Capivo la chimera di andare al banchetto col miliardario nell’illusione di assomigliargli, ma ci si è accorti che al banchetto si era sì convocati, ma come scatolette di tonno? Se non si riconosce il remix dei mussoliniani proclami dal balcone di Palazzo Venezia, se l’anestesia morale e cognitiva è ormai cecità, si badi: ogni dittatura avanza per graduale abitudine dei cittadini, degradati a spettatori intimiditi; giorno dopo giorno si accetta tutto, anche la sparizione e l'omicidio del vicino di casa ebreo e/o comunista, o i bambini morti bruciati nei campi rom; il sopruso, l’informazione distorta ma indiscutibile, l’unica consentita. Nello stravolgimento orwelliano della realtà, chi è liberale è tacciato di estremismo e messo all’indice.
Leggo che, dopo il fermo di polizia a uno skinhead che voleva importare in Italia il Ku Klux Klan (organizzazione neo-nazista Usa), il gruppo di estrema destra Forza Nuova (alleato di Berlusconi e della Polverini), grida alla “repressione liberticida”: paladini della libertà di toglierla agli altri, di essere fascisti (e ho paura dei loro travestimenti al corteo del Pdl il 20 marzo). Ma non è più un paradosso. Il nuovo fascismo era già visibile nel Partito della Libertà e dell’Amore, nell’uso cinico e indecente di queste parole. Che altro dire? Questo, con voce forte e chiara: che il capo del governo è un nemico della democrazia, vergogna per l’Italia e per l’Europa. Lo dica il segretario del maggior partito d’opposizione, senza delegare ad altri più pittoreschi. E la destra autentica si ribelli contro la sua strumentale caricatura che istiga alla guerra civile (N.d.A: scritto ieri, h. 10,50).

(rubrica "acchiappafantasmni", in uscita su l'Unità di domenica 14 marzo)

13 commenti:

Unknown ha detto...

che il segretario del maggior partito d’opposizione non lo dica, è abbastanza significativo, no?

Beppe Sebaste ha detto...

forse anche lui "si abitua a tutto"

Anonimo ha detto...

...e no, caro beppe, magari fosse così. Io temo che sia più grave.
Non solo un fatto di abitudine o di scarse capacità politiche, io comincio a pensare alla collusione.
Questa volta non mi turerò il naso, come faccio da molte legislature, mi sà che darò il mio voto a quello che tu chiami "pittoresco" nella speranza di costringere questa sinistra corrotta a cambiare. Non ho altro da fare se non prenderli a schiaffi. Cosa per altro che li vede molto allenati da questo regime.
piumalarga

Anonimo ha detto...

condivido il pensiero di piumalarga, anch'io darò un voto "pittoresco" a queste regionali. Troppo silenti e troppo a lungo, per poterlo assolvere (Bersani in conto Pd tutto). Infondo lo dici tu stesso "Nello stravolgimento orwelliano della realtà, chi è liberale è tacciato di estremismo e messo all’indice." - All'indice il Pd ha messo con troppa leggerezza, e forse com qualche convenienza, ogni voce che in questi anni si è alzata a denunciare "il sopruso, l'informazione distorta... e lo stravolgimento della realtà". Almeno l'illusorio piacere di costringerli a fare i conti con quell'"estremismo messo all'indice"...Rossana

Anonimo ha detto...

cari amici, che altro dire? (beppe)

Anonimo ha detto...

by: Assunta Altieri

Grazie Beppe
per questo articolo che mi rinfranca e mi fa sentire meno sola.
E' proprio l'incapacità di notare i paradossi, anche quando si srotolano sotto gli occhi in piena luce, che mi spaventa di più. Anzi mi inquieta e mi adira.

Il convincersi l'un l'altro che il peggio sia normalità e il meglio solo una stronzata da comunista. Peggio: da intellettuale comunista.

Il ripetersi, come ignoranti automi programmati, che le cose van così, con l'implicita e prona chinata del capo di fronte alla triste convinzione dell'impossibilità di migliorare.

Grazie.
a.a.

Anonimo ha detto...

mai come in questo momento risultano vere le parole di Enzensberger:
"Beato chi saprà convincersi che la cultura è in grado di vaccinare una società contro la violenza" ...e anche contro tutta questa barbarie!!!
Federica

Anonimo ha detto...

A proposito di H.P.:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/03/15/visualizza_new.html_1733827676.html

Emanuele ha detto...

E il populismo dentro il quale si è rinchiuso questo paese ad essere mortificante: una sedimentazione di comportamenti, abitudini, falsi idoli che lo distolgono da un senso di responsabilità sincero; questo essere così infantili nel modo sbagliato (magari sapessimo essere innocenti e sognatori!) e vecchi nel modo sbagliato. Aver imparato soltanto, da quella nostra meravigliosa tradizione della commedia, il suo lato più becero, saper beffare ed essere convincenti. Ecco così una popolazione che non riesce a guardarsi davvero, a giudicarsi se non con il bisogno di figure che gli raccontino bugie sorridendo. Il modo piu patologico per non giudicarsi mai! Siamo persino ancora convinti che gli altri ci trovino bravi, belli e simpatici, e non ci accorgiamo di quanto rimangano sorpresi nel vedere che non sappiamo nemmeno fare una coda a uno sportello senza superare, essere educati con chi lavora, rispettosi di uno spazio publico, di un treno, del cortile del nostro palazzo. Macchè. Eppure, quanti credono ancora che gli stranieri ci trovino simpatici perché ci fa comodo dircelo sorridendo. Normale, dunque, che in un paese così trionfi chi sorridendo ci distoglie da ogni responsabilità, da ogni profondità di approccio alla vita, che vuol dire anche dubbio, tristezza, sofferenze.
Il vero grande tormentone è: chi saprà dire tutto questo? Chi avrà finalmente la forza di tirarci fuori da questa patologia di gruppo come un bravo e visionario psicologo che, anche facendoci male, ci fa crescere? Ecco il dubbio politico che più mi turba. Forse ci sarebbe bisogno di una di quelle performance dell’artista Marina Abramovic che siede in silenzio davvero agli spettatori e li osserva, ed in quel silenzio crea qualcosa che turba perché assomiglia a un ascolto che pesa le nostre azioni? Oppure ci sarebbe bisogno di quella tenera e malinconica voce di Marcello Mastroianni che un amico ha voluto farmi ascoltare, come se fosse quella la forma giusta per dirlo?
http://www.youtube.com/watch?v=xcWl9ipFWZg
Sì, aspettiamo qualcuno che lo dica

Emanuele

Beppe Sebaste ha detto...

ringrazio tutti di cuore per i loro commenti, e ringrazio emanuele per questo ultimo che, non so, in qualche modo mi piacerebbe citare altrove, in futuro...

Emanuele ha detto...

Un grazie a te, Beppe, per questa tua capacità continua di stimolare pensieri e riflessioni.
Buona giornata a tutti, Emanuele

Marco Crestani ha detto...

Grazie per questi tuoi pensieri che stimolano il confronto.

Anonimo ha detto...

grazie a te: bello il tuo blog (ho cliccato)
b.