1/28/2010

Le anatre d'inverno...


Dove vanno le anatre d'inverno, quando il laghetto di Central Park è ghiacciato? Non lo abbiamo mai saputo, anche se le risposte sono state tante... Cristo, credo proprio che sia lì che se ne è andato Salinger, lo scrittore più schivo e pudico del mondo, l'autore de The Catcher in the Rye, ovvero Il Giovane Holden. Con tantissimo affetto.

7 commenti:

emanuele ha detto...

alla fine non so nenche più dire se mi emozioni di più pensare alle pagine del giovane Holden o al nobile silenzio del suo autore in questi anni, un'autentica lezione di vita e di stile, un silenzio che sarà potente in quanto sua ultima parola..
Emanuele

Anonimo ha detto...

sì... (e poi ci sono pagine di Blanchot su Joubert che sembrano riguardare Salinger - sullo scrivere non per fare libri, o incontrare un "pubblico", ma per interrogare da dove viene, quale sia, il nocciolo dello scrivere...)

Emanuele ha detto...

Grazie Beppe, andrò a cercarmi questo testo di Blanchot, e grazie ancora a Salinger..circa il suo tacere, mi viene anche in mente quel che dice la figura dell'intellettuale a Guido nell'Otto e mezzo di Fellini, una volta che Guido ha rinunciato alla realizzazione del film (seppur la conclusione finale prenda un'altra piega, ma mi sembra che alcuni passi siano alquanto appropriati):

"Lei ha fatto benissimo. Mi creda oggi è una buona giornata per lei. Sono delle decisioni che costano, lo so, ma noi intellettuali, dico noi perché la considero tale, abbiamo il dovere di rimanere lucidi fino alla fine. Ci sono già troppe cose superflue al mondo, non è il caso di aggiungere altro disordine al disordine. (…) No, mi creda, non abbia né nostalgia né rimorso. Distruggere è meglio che creare quando non si creano le poche cose necessarie. E poi c’è qualcosa di così chiaro e giusto al mondo che abbia il diritto di vivere? (…) Meglio lasciar andare giù tutto e far spargere sale, come facevano gli antichi per purificare i campi di battaglia. In fondo avremmo solo bisogno di un po’ di igiene, di pulizia, di disinfettare. Siamo soffocati dalle parole, dalle immagini, dai suoni, che non hanno ragione di vita, che vengono dal vuoto e vanno verso il vuoto. A un artista veramente degno di questo nome non bisognerebbe chiedere che quest’atto di lealtà: educarsi al silenzio. Ricorda l’elogio di Mallarmé alla pagina bianca? E di Rimbaud? Un poeta mio caro, non un regista cinematografico (…)... Se non si può avere il tutto, il nulla è la vera perfezione.. (…) La nostra vera missione è di spazzare via le migliaia di aborti che ogni giorno oscenamente tentano di venire al mondo. E lei vorrebbe addirittura lasciare dietro di sé un intero film, come lo sciancato si lascia dietro la sua impronta deforme. Che mostruosa presunzione credere che gli altri si gioverebbero dello squallido catalogo dei suoi errori. E a lei che cosa importa cucire insieme i brandelli della sua vita, i suoi vari ricordi, o i volti delle persone che non ha saputo amare mai?

Anonimo ha detto...

c'è un'ambiguità accattivante, quasi agghiacciante in questo discorso.. lo ricordo, anche se lo sovrappngo nella memoria (stesso nichilismo) al finale de La dolce vita (su cui da anni vorrei scrivere: ma scriverò tra breve).

pierluigi ha detto...

la morte di Salinger forse ci porterà la risposta, visto che pare abbia lasciato istruzioni sulla pubblicazione delle sue cose inedite.
un po' desidero leggerle. mi piacerebbe sapere dove accidenti vanno a finire le sue anatre d'inverno "e tutto il resto". mi piacerebbe sapere se ha buttato il suo occhio nel burrone dopo il campo di segale, e cosa vi ha visto. chissà quali strade ha percorso l'acchiapatore in tutti questi anni.
un po' però desidero anche evitarne la lettura, rimanere con la sua opera perfetta nel cuore.
mi sento molto stupido per questo timore, e so che certamente leggerò tutto quanto verrà pubblicato.

la tua lente è centrata come al solito, grazie Beppe

Anonimo ha detto...

:-) grazie. comunque leggeremo. (anche se, si sa, la letteratura è quella zona che si estende tra la domanda e la risposta - il piacere è l'attesa d ciò che non deve assolutamente venire...)

Anonimo ha detto...

chissà dove sono andate ora