Roma, ore 10 del mattino, c'è l'arrotino nei paraggi di cui mi arriva la voce un po' straziante - "Arrotinooo!" - nella luce trattenuta dell'autunno. Il cielo è azzurro, il sole c'è, ma c'è qualcosa. D'altro. Anche la tenerezza è sempre anche qualcos'altro.
C'è che gli ultimi giorni d'estate forse li ho vissuti la settimana scorsa a Lucera, provincia di Foggia che non c'entra nulla però con Foggia - Lucera è un paese bellissimo, antico e spazioso, luminoso. Ero lì al Festival della letteratura mediterranea, e ho parlato con l'amica Lidia Ravera in una piazza affettuosamente gremita. Tra parentesi, a Lucera era di casa Massimo Troisi ("Le vie del cielo sono finite", titolo che in questo momento mi intriga e intimidisce, è stato girato lì). In cuor mio saluto e ringrazio le bellissime persone di Lucera che mi hanno, ci hanno, ospitato. Ero andato dubbioso, e si è rivelato qualcos'altro da quello che accidiosamente mi aspettavo. E poi, il cielo di Puglia, la campagna assolata.
C'è da ieri su nazioneindiana questo bellissimo testo (dire recensione è sminuirlo) di Chiara Valerio, di cui rubo il titolo per questo post: "Ogni cosa è sempre qualcos'altro". E' dedicato al mio ultimo libro, Oggetti smarriti e altre apparizioni. E' scritto con uno sguardo acuto e partecipe che mi commuove. Come anche alcuni dei commenti.
C'è che tra un po' dovrò decidermi a uscire di casa e andare a prendere un aereo per Torino, dove sono ospite del festival "Torino Spiritualità" - si chiama così - e parlerò stasera con il reverendo e maestro Zen Fausto Taiten Guareschi e il filosofo laico, anzi forse laicista, Giulio Giorello. Titolo: "Vivere senza menzogna". Manco a dirlo, non ho preparato nulla. Si parlera comunque di religione, meglio, di religiosità. Del sacro. Che magari è qualcos'altro.
Forse questo post lo continuerò a Torino, magari nel pomeriggio, nella notte, e ci sarà così un décalage temporale, uno scarto orario; ma si sa, ogni cosa è sempre qualcos'altro. E io questa volta ho voglia di un post intimo, non lo faccio da secoli.
Ore 18, sono a Torino già da qualche ora, in un delizioso albergo che dà su un giardino silenzioso. Il cielo è chiaro, quasi bianco. le sere di inizio autunno hanno per me come una patina sottile di ansia, e io la sento tutta...
Notte, Torino. Mi sono divertito molto, nella sala grande del Circolo dei lettori. "Spiritualità" variamente declinata, fino a "spettralità". Dal Geist al Ghost, passando per il guest (il fantasma è sempre l'ospite; o il profugo, o l'altro, o "Dio" o l'immacolata concezione). Ogni cosa è sempe qualcos'altro. Piacere di avere incontrato Valentina, dopo anni, che vive qui. Resto a Torino a lavorare, a scrivere, in questo bellissimo albergo di una gran bella città.
8 commenti:
Mi scusi, signor Sebaste (non so se posso permettermi di darle del tu, da semplice lettore del suo blog), ma forse lei intendeva "Le vie del Signore sono finite" e non "Le vie del cielo"?
sì, giustissimo: ma ora che facciamo, correggo? e il suo commento? risulterà incomprensibile... lasciamo così...
grazie mille...
Buongiorno, Beppe.
Lucera, la ricordo. Città notturna e un po' sinistra. Magica. Stupenda. (Un viaggio dietro a Federico II... )
Tutto sta negli occhi di chi guarda, aggiungo per tornare alla bella nota di Chiara e alla sua frase che pienamente sento mia da sempre.
Esiste una educazione in tutto però, anche allo sguardo. Nutrire gli occhi...
Un abbraccio
Buongiorno Beppe, divertente poterti finalmente ascoltare e vedere dal vivo a Torino in questi giorni di Torino Spiritualità. Quanto all'incontro di venerdì, che hai moderato e stimolato con riflessioni alla..Beppe Sebaste(!), mi rimangono vive alla memoria quelle essenziali parole di Fausto Taiten Guareschi, a un certo punto dell'incontro, "intanto impariamo a camminare...”. come condizione essenziale per ogni pensiero spirituale, per approcciarsi o vivere la spiritualità. E' lo stesso di dire impariamo a respirare, atti che il corpo fa comunque, ma che in Oriente sono l'alfabeto stesso del pensiero, rompendo quella separazione così netta che noi occidentali abbiamo ereditato tra corpo e mente. "L'Europa si farà sulla via dei pellegrinaggi" ha poi ancora aggiunto Taiten Guareschi, citando Goethe. Che splendida intuizione! Approposito, qualcuno sa in quale testo Goethe ne parla?
Mi permetto di aggiungere, "La parola non è, in qualche modo, il camminare del cuore e del cervello?", come suggerisce Honoré de Balzac nella sua teoria del camminare
Un caro saluto
Emanuele
grazie, emanuele. sì, le parole di Taiten erano e sono sempre belle e pregnanti. Goethe non so, in questo momento, dove abbia scritto le sue che citi (nel "Divano", forse, l'antologia di poesie d'Oriente?). Capacissimo di averle scritte anche in un frammento dei suoi frammenti di "viaggio in Italia (che sono un scrigno).
Caro Beppe,
grazie delle belle parole sul nostro Festival. E grazie anche per la (s)confessione per quanto riguarda il timore di venire nella provinciale Lucera. Anche Roberto Alajmo scrisse "... per cui uno decide di andarci solo se c'è una buona ragione per affrontare il viaggio, altrimenti si sta a casa" (riflessi; 1. Lucera, 2003).
Sospetto da tempo (e capisco benissimo) questa diffidenza da parte degli scrittori italiani. Forse uno che parte da Roma, Milano o Torino si immagina una specie di sagra locale con tanto di assessori e politici locali con figlie e moglie a seguito (sa, io non ho tempo per leggere, ma loro sì), preti eruditi e professoresse in pensione.... Tutti riuniti intorno al nascente museo dedicato al Taralluccio Autentico Pugliese. E allo scrittore l'onore di tagliare il nastro (ma solo dopo che la civica filarmonica avrà terminato il brano, composto - sempre in onore dello scrittore - dal locale compositore, già professore di musica)....
Con un cordiale saluto
Urs Voegeli, Mediterraneo è Cultura
www.mediterraneoecultura.it (contiene foto del vostro bell'incontro)
PS: Una bella coincidenza: Chiara Valerio è stata nostra ospite nel 2007
molto intiresno, grazie
nawlakha emphasising totalling besselaar virtually claudio wireless centerfont liquidity enterprise redmond
semelokertes marchimundui
Posta un commento