Siamo stanchi. Non possiamo permetterci di essere stanchi. Solo adesso – per vie traverse, umilianti – sembra realizzarsi l’appello lanciato nel gennaio 2002 a Parigi in un forum che organizzai all’Ecole normale dal titolo “Italia: la resistibile caduta della democrazia”. Fu detto a più voci: “che l’Europa ci aiuti!”. Nel frattempo mille occasioni mancate e tradite da una sinistra contigua alla destra nel costume, nelle idee, nel linguaggio. In concorrenza, più che in opposizione. E allora? Allora oggi più che mai non si deve cedere all’ingenuità – alla disperata illusione - di voler far coincidere il voto con la propria anima, cioè astenersi. Che vuol dire ostentare un’idea di coerenza e purezza morale e politica che non ha nulla a che vedere né con la coerenza, né con la morale, né con la politica. Il narcisismo dell’astensione pretende di specchiarsi nella crocetta apposta sul simbolo elettorale, come se potesse riflettere la complessità di sentimenti, aspirazioni e idee di cui ognuno è portatore. La realtà a volte è pragmatica, e se ne frega delle nostre effimere sottigliezze. Siamo chiamati ad arginare il deserto prodotto da quel diserbante o napalm che il berlusconismo spande da anni. Non è (solo) un discorso politico, ma culturale e biologico: è in gioco il destino della memoria, del linguaggio, dell’esperienza, della bellezza, dell’empatia, della possibilità di progettare, immaginare, raccontare. Sono stanco di ripeterlo, ma il fascismo di oggi, pur così cinico e volgare, è più profondo, più devastante, perfino più violento di quello di ieri. Questo nuovo fascismo mi opprime, mi ostacola, mi umilia, mi violenta, e chi ne è complice anche solo per ignavia e leggerezza mi è nemico. Scegliete l’ampiezza utopica del pensiero di Vendola (Sinistra e libertà), la sobrietà pragmatica di Franceschini (Pd) o altro, ma votate.
(in uscita su l'Unità di domenica 7 giugno)
7 commenti:
E fate anche di più, continuare a votare, a votare, a votare anche dopo, continuate a scegliere senza sosta, senza smettere mai di volere, di scegliere, di votare.
Grazie Beppe, ci vogliono appelli così in queste ore di inerzie che tentano (e dici bene, per eccesso di purezza, non d'ignavia).
Fatto...con la stessa (quasi, forse) consapevolezza che mai come in queste elezioni a chiamare è come un ultimo rintocco prima che cali il buio...rossana
caro beppe
io l'ho già fatto.
Serve? non serve? Non lo so. A me è servito, se non altro per onorare la memoria di quelli che per questo strumento democratico ci hanno versato il sangue.
Potrebbe essere l'ultima volta che il "padrone" ce lo permetta.
Per questo ritengo giustissimo il tuo appello, specialmente se penso che lo fai con un megafono chiamato acchiappafantasmi.
speriamo bene
piumalarga
Caro Beppe, ho già commentato questa tua accorata condivisa richiesta. Come accade a chi sa scrivere e farlo con il cuore oltre che con il cervello in poche righe hai 'srotolato' anche il mio cervello sulla carta ed è ciò che mi impressiona in chi scrive, trovare questa empatia, questa chiarezza che ci appartiene magari in testa, ma che a volte esce confusa per iscritto e a voce. Ogni giorno ognuno di noi, come ti ho scritto su facebook, è chiamato a resistere, a fare un complesso lavoro di ecologia della propria mente, delle propria memoria, delle proprie intenzioni, sogni...insomma un'ecologia del pensiero, dello sguardo per cercare di mantenere una sorta di equilibrio, per non soggiacere, non mollare ed anche trovare esempi da dare, futuro da costruire per i nostri figli e per gli scolari che ogni giorno ho di fronte. Non è semplice, ma i loro occhi rafforzano il mio intento, la mia scuola mi aiuta, arrivai lì 12 anni fa e trovai una scuola di appassionati, ci chiamano tuttora i maestri con il materasso perchè stiamo tanto a scuola per le tante cose che facciamo, ma io ringrazio il cielo ogni giorno di avere un collega che va a parlare di scuola nelle fabbriche, altri che vengono alle manifestazioni e che, con una fatica sempre più evidente, cercano di portare avanti ciò in cui credono. è bello non sentirsi soli ed è fondamentale per trovare nuovi slanci. andiamo a votare senza dubbio, vado a lavarmi altrimenti invece di fare, sto qui a 'blaterare'. grazie Beppe
Grazie Beppe per queste parole appasionate ed appassionanti.Ho mantenuto la mia nazionalità italiana per il mio voto.Un voto che ho dato a chi non cosi' lontano dalla sinistra che reclami ha fatto molto per l'Europa.
Ma restiamo uniti nel respingere il fascismo che incalza in Italia e che ci sta stigmatizzando al giudizio del mondo intero.
"...Sono stanco di ripeterlo, ma il fascismo di oggi, pur così cinico e volgare, è più profondo, più devastante, perfino più violento di quello di ieri. Questo nuovo fascismo mi opprime, mi ostacola, mi umilia, mi violenta, e chi ne è complice anche solo per ignavia e leggerezza mi è nemico...."
Beppe, i tuoi libri, il tuo lavoro, le tue conferenze sono magnifiche, ricche, e te ne siamo sempre grati e continueremo a leggere ciò che scrivi. Ma di questa frase che scrivi mi domando: ma chi sta all'opposizione parla mai con i normali abitanti dell'Italia, con quell'Italia che è il nostro cuore costitutivo, la gente dei mercati, dei negozi, i tabaccai, gli agricoltori, chi lavora alle stazioni? Perchè nessuno prova a capire come mai la gente vota così, rispettando le loro ragioni senza subito creare uno snobismo culturale nei loro confronti? Abito in un quartiere da tanti anni e mi stupisco sempre nel vedere come proprio chi rappresenta l'opposizione anche nel locale, sia il primo a trattare le categorie sopra menzionate come degli imbecilli. Io credo che ci sia bisogno di rinnamorarsi della gente e di questa Italia in un mondo nuovo, con freschezza, capacità di sognare, voglia di incontrarsi, scoprirsi..mi spiace dirlo, perchè adoro leggere, scrivere, andare a teatro, ma mi riempie di tristezza scoprire continuamente nella "nostra" Italia l'immensa distanza che esiste tra una certa categoria di intellettuali e la gente comune, mi riempie di tristezza lo snobismo che troppo spesso colgo in certi professori, pensatori, per non parlare del mondo del teatro...
Detto questo, grazie per i tuoi libri, e per questo blog, che ci consegna ogni volta un'emozione, uno sguardo o una riflessione
leggo questìultimo anonimo inbtervento, e mi toicca molto, perché è vero e sincero. sì, io osservo, ho cecato di farlo e a voleanche d scruverne (ci vorrebbero giornali che ospitassero questa antropologia spicciola fatta sul campo, descrizioni che non fanno "notizia", osservazioni).
e poi è vero che l'oppopsizione, diciamo pure la sinistra, è stronza come gli altrti, spesso. è vero.
per questo è sciagurato avere rinnegato quel valore dell'educazione, quella funzione educativa che una volta, per es., il Pci, aveva, e sentir dire invece da autorevoli rappresentanti del Pd che bisogna "rappresentare la società, le istanze della gente" - quale gente? bisogna diventare come la Lega?
invito a leggere il post recente su berlinguer, poco più sopra...
un saluto, beppe
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