5/17/2009

Giro, faccio cose, vedo gente (festival e fiere)

Ieri ho trovato questo, dove c'è anche una mia foto di sbieco a Piacenza al festival bues, ed è il blog del mio amico Olen Steinhauer, autore di un bellissimo trhriller edito in Italia Da Giano, Il turista.
Oggi su l'Unità, invece della mia rubrica acchiappafantsmi, è uscito invece un fiacco resoconto di ciò che ho visto - e soprattutto non visto - ieri alla Fiera del Libro di Torino ((poiché l'Unità ha chiesto ogni giorno un breve testo a uno scrittore amico che fosse presente alla Fiera, e il sabato è toccato a me). In realtà mi sono divertito, la sera ho cenato in collina in un ristorante di Chiambretti e ho incontrato Piero, già fan del mio HP, con cui mi è piaciuto chiacchierare. E a ritorno a Roma in aereo stamattina sembrava una gita scolastica, perché conoscevo quasi tutti i passeggeri. Arrivato a casa per pranzo, con una corsa in macchina da Fiumicino con Alessandro Haber, il migliore degli attori, e senz'altro il più grande lettore ad alta voce di letteratura. Ma ecco qui di seguito la mia noterella uscita sul giornale:

L’anziano autista volontario, ex dipendente Fiat squisitamente gentile e prodigo di storie, ci ha fatto fare un giro più lungo perché alcune strade di accesso alla Fiera erano bloccate da una manifestazione: di operai della Fiat, appunto, più che allarmati dalle voci fondate di dismissioni e di licenziamenti. E’ un aspetto del mondo di fuori che trapela poco tra le mura e la folla sudaticcia di autori editori agenti letterari lettori e aspiranti scrittori che si aggira tra gli stand e gli spazi di parole pubbliche. Nonostante tra i relatori di ieri ci fosse proprio il manager Sergio Marchionne, laureato in Filosofia. Pare che il suo intervento, sulla sua esperienza umana e professionale tra Italia e Usa sia stato bello e interessante, “tutt’altro che spocchioso”, mi dice un laureando in Filosofia dello staff della Fiera, nonché aspirante precario.
Oggi è stata la giornata, tra i tantissimi incontri, della bicicletta di Marc Augé, dell’ennesima lectio magistralis di Scalfari e un’altra di Magris, dell’ultimo giallo egotico di Faletti (“Io sono Dio”, dopo “Io uccido”), dei racconti di famiglia di Daria Bignardi, e degli incontri con le autrici Letizia Muratori e Melania Mazzucco, e altri 50 incontri. A dare corpo al titolo dell’edizione della Fiera di quest’anno - Io, gli altri (dove la “o” di io è un uovo incrinato), forse si avvicinavano meglio, oggi, Luce Irigaray, Nawal Al-Saadawi, il nobel Pamuk, e Ascanio Celestini con le sue storie di “lotta di classe”. Personalmente però faccio molta fatica ad ascoltare nel rimbombo di voci e brusii, soprattutto dopo essere stato nel festival più bello, quello del Blues di Piacenza, dove nelle piazze all’aperto le voci degli scrittori si confondevano con quelle di cantanti e i suoni delle chitarre. Qui, alla Fiera del Libro, non dimentico un attimo di aggirarmi tra i corridoi di una ex fabbrica. Ma la gente non ci pensa, e cerca l’aspetto umano delle parole dello scrittore preferito: molti oggi erano commossi dal tono dello scrittore israeliano David Grossman. Gremito lo spazio di radio Tre, dove gli scrittori hanno depositato un libro per i terremotati dell’Abruzzo comprato a proprie spese (ho scelto una storia sull’abitare e il sognare: Firmino di Sam Savage). All’aperto, dove si va a fumare una sigaretta o respirare aria, i giornalisti parlano invece con malcelato astio di Marco Travaglio, che parla a sua volta di Pinelli e degli anni Settanta, polemizzando col clima di riconciliazione nazionale.
Poi c’è lo spazio detto Bookstock Village, incontri sul tema della “strada”. Si parla del mondo là fuori, fuori dalle finestre e delle stanze di chi scrive, per esempio. Ho dialogato qui di strade e di panchine col soave fotografo Gianni Berengo Gardin, maestro del guardare. Ma alla domanda dell’intervistatore - “dove vorrebbe posare ora il suo sguardo” - ho risposto: in campagna. Nulla come una fiera del libro in una fabbrica dismessa ti dà voglia di silenzio e spazi vuoti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissima descrizione,
grazie