5/06/2009
Papi satan aleppe (frammenti di un dialogo con mio figlio)
Frammenti di dialogo con mio figlio. E’ una vicenda privata, dice. Privata di cosa? E il melenso invio fotografico dal titolo “Una storia italiana”, che ogni famiglia di elettori ricevette anni fa? E’ sul privato che si è fatto eleggere politico. Tempo fa a notte fonda in un night di Milano si vantava con dei ragazzi delle sue bravate sessuali (non ricordo se prima o dopo il Family day). Ma il fatto è un altro, come dice la sua aspirante ex moglie: che Paese è quello in cui una minorenne (o maggiorenne non importa) manda il suo book di foto al primo ministro per trovare un posto da velina? Non importa il privato del padrone delle tv spazzatura, quello del primo ministro sì. E’ sempre il cosiddetto (in modo troppo asettico) “conflitto di interessi”. E le telefonate a Saccà (se non è ormai vietato citarle)? Compravendita di senatori per mezzo di raccomandazioni spettacolar-sessuali, mercato di carne umana. Non è solo l’abnorme potere, ma il suo vergognoso abuso. Ha rimbambito per anni gli italiani con una tv cinica e deficiente, ha aizzato popolazioni dal documentato analfabetismo di ritorno ad aspirare a mostrare il culo o la faccia in tv, unica realtà. Ci ha solo messo su il cappello quando è sceso in politica. Ostacoli? Nessuno, la sinistra ha condiviso agenda e parametri culturali. Voleva guidare un Paese, non ha saputo fare una cordata per metter su una tv alternativa (la 7 era in vendita). Ovunque spuntavano cortigiani, fino al consenso sovietico attuale. Tutti a concorrere al banchetto del potente, ignari di parteciparci come panettoni. Papi? Fa ridere. Anzi no, per niente. Papi satan, papi satan aleppe: è il balbettio demoniaco che Dante evoca all’Inferno. Didascalia della nostra Italia, con tanto di Vespa a tormentarci (come nel girone degli ignavi). Tanto per loro, l’Inferno, non è che un interminabile eppiàuar.
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4 commenti:
ahinoi, Beppe, temo che solo Dante potrebbe descrivere il nostro limbo-inferno attuale, i nostri papi e Papi a testa in giù, il nostro Basso Impero di nani e ballerine, la nostra democrazia televisiva consegnata ai giullari e ai monatti, le nostre distra(u)zioni di massa, i nostri centri commerciali dove si produce attivamente il vuoto.
Quanto alle questioni private, non esistono: il personale - checché se ne pensi, è e resta politico, e la moglie di Cesare...
sono del tutto (disperatamente) d'accordo, carissima anna...
baci, beppe
Niente da commentare se non per rimarcare la propria condiVisione di questa "lettura del mondo".
Condivido anche i "tag".
cioè la parola "schifo"?
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