3/29/2009

Un incubo hitleriano (rubrica acchiappafantasmi)

C’era una canzone di Giorgio Gaber, nell’album Far finta di essere sani del 1973, meno ironica e introspettiva delle altre, “La presa del potere”. Fa un po’ paura: ritmo incalzante - “sono una razza superiore / sono bellissimi e hitleriani. / Chi sono? Chi sono? / Sono i tecnocrati italiani” - interrotto da passi marziali e frasi in tedesco (Eins zwei, eins zwei, alles kaputt!), e un ritornello ballabile e sognante: “e l’Italia giocava alle carte / e parlava di calcio nei bar...”, falso cioè come una moneta da tre euro. L’ho pensata molto, ieri, al risveglio di uno di quei sogni opprimenti da tubo catodico. C’era un immenso contenitore con le luci artificiali, come uno stadio coperto, gremito di persone tutte uguali come il Mr. Anderson in giacca e cravatta contro cui lotta l’eroe di Matrix - solo più volgari. C’erano anche dei giovani, e perfino una ragazza che sembrava un angelo biondo del Correggio, dalla cui bocca uscivano per contrasto parole violente, come programmate, pre-registrate. Parlava della Storia, che gli altri, i nemici, avevano cambiato. Diceva di pensare con la propria testa. Nel sogno sapevo benissimo che era tutto il contrario, ma non avevo voce, era come se io e quelli come me avessimo rinunciato per sempre a dire che tutto è falso, che anche le loro menti erano artificiali, come i simulacri che in Matrix coprono una realtà di rovine ormai fredde. Finché è apparso il Capo, un concentrato senza età di cicatrici e chirurgia plastica, e si capiva che quella moltitudine era lì ad adorarlo. Ha parlato a lungo, alternando violenza contro gli Altri, e sorrisi al proprio esercito incravattato di Mr. Anderson. Dalle sue parole, come da quelle dei suoi soldati, si capiva che le parole non avevano più un senso, o meglio il loro senso si forgiava lì, in quel momento. Era il mondo a non esserci più. Avevo paura.

(su l'Unità del 29 marzo 2009)

8 commenti:

lilith70 ha detto...

L'altra cosa inquietante è accendere la tv su qualsiasi telegiornale e trovarsi di fronte, da giorni, a quelle immagini in loop. Propaganda, mi viene da pensare. Lavaggio del cervello. Poi ascolti non mi ricordo chi dire che loro sono i veri rivoluzionari (della serie svuotiamo definitivamente le parole di senso) paragonandosi a Obama, a quello che è successo in America. Ho sentito pronunciare parole come libertà e legalità. C'è qualcosa di onirico in quelle immagini. Spaventoso come un incubo che si fa reale.

monica mazzitelli ha detto...

Il pericolo credo sia proprio quando il Male smette di offrirsi come riconoscibile nella sua diversità ma comincia a quotidianizzarsi e utilizzare contenuti iconografici, stilemi e messaggi del tutto simili a quelli "conosciuti" e riconosciuti come valori condivisi o condivisibili universalmente. E' lì che entra più malamente il potere, perché si annida, inocula, conquista, dilaga, corrompe i passivi, gli stanchi, i frustrati, cioè gli impauriti, ovvero quasi tutti.

malacorda ha detto...

...autocelebrazione nel peggior stile fascista... ma la cosa più allucinante è stata, questa mattina, sentire il telegiornale annunciare una qualche dichiarazione del "nuovo leder del nuovo partito"... io veramente non so chi è peggio tra i politici, i managers o i giornalisti...

Anonimo ha detto...

mi piacciono tutti i vostri commenti. grazie. beppe

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)