1/06/2009

"Messaggio"

Ampiezza, ... tensione, ... un amico ne reclama una,
l'altro l'altra, nelle mie opere;
in versi e prosa. Beh, un accidente.
Non sto scrivendo un'autobiografia in versi, amici miei.

Impressioni, strutture, storielle della Columbia negli anni
trenta e il trimestre autunnale a Cambridge nel '36,
seguite da altre dopo. Non è la mia vita.
Questa è occlusa e persa.

Questa consisté di lezioni su San Paolo,
azzuffate con donne, momenti singolari
in cui certe cose riuscivano alla perfezione.
Ozio, bevute, brutti sogni.

Consisté di tre mogli e molti amici,
capricci e emergenze, perdite, scoperte.
E' stato un lungo viaggio. Lo rifarei?
Ma una volta una bellezza polacca mi mise a nudo e non infierì.

Non ricordo perché abbia mandato questo messaggio.
I bambini! i bambini sono il punto essenziale di tutto.
I bambini e la nobile arte.
Anche i soldi in banca son qualcosa.

Moriremo tutti, e sembra dimostrato
che "dopo non c'è nulla".
Cara, non ci si ricongiunge.
Intanto, credo, occorre essere buoni & coraggiosi.

(John Berryman, da Love & Fame, trad. di Sergio Perosa)

(P.S. Vorrei, mi piacerebbe, dire come sto. Questa poesia lo dice meglio. La amo da quando la conosco, più di 25 anni. Fu letta in un film che feci con Giorgio Messori dall'attore (e grande regista teatrale) Nanni Garella, col mio corpo disteso visto da dietro, per terra. Tanti anni fa. Con emozione (tremore & timore) mi ritrovo in essa, e basterebbe cambiare qualche data, qualche nome di luogo...
Mi è successo: l'ultimo dell'anno è stato buono, è poco dopo mezzanotte, nel capodanno, che sono precipitato. Se posso, se sopra-vivo, lo racconto. Un saluto a tutti.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

vivici sopra, Beppe. spiagge, spiagge, spiagge, panchine e scogliere.
marino

Gianna ha detto...

Questa mattina, il mio risveglio è stato accompagnato da una sensazione, un pensiero intenso. Ho capito quanto ti devo. Sì, forse è ormai preistoria, ma ho afferrato la mia verità "viva" e lo devo a te. A Beppe che ha fortemente contribuito alla mia "presenza" nel mondo e al mio "attaccamento"alla vita. Più di quanto tu possa immaginare! Così, semplicemente te lo volevo dire! Grazie
Tua gianna

Anonimo ha detto...

caro beppe
a proposito del messaggio firmato da marino
sono d'accordo con spiagge spiagge spiagge (e tu sai quali) e anche con panchine
eviterei le scogliere a meno che non sia un terrazzo sul mare (e anche qui sai quale)
un abbraccio
sergio

Anonimo ha detto...

La poesia è bella ma vagamente inquietante (soprattutto per il seguire di "panchine" consigliate). Niente scherzi, eh?

Anonimo ha detto...

grazie a tutti, vi voglio bene.
il film di cui parlo si chiama(va) "Questo periodo non finisce mai" (!). Era un film sullo scrivere. Sarebbe bello metterne dei pezzi (video) on line. ciao. b.

Anonimo ha detto...

"L'errore innocente che ci tiene catturati nel nostro particolare stile di ignoranza, mancanza di gentilezza e chiusura è che noi non siamo mai incoraggiati a vedere chiaramente le cose così come sono con gentilezza ... vedere le nostre emozioni e i nostri pensieri così come sono adesso ... non cercare di mandarli via, ma vederli chiaramente con precisione e gentilezza. Noi impareremo a coltivare la gentilezza, la precisione e l'abilità a lasciare andare la nostra ristrettezza mentale" (Pema Chodron).

Caro Beppe,
uno che conosci una volta ha detto che il vero discepolo (non sopra-vive, ma) si scava sotto terra con le unghie e con i denti la propria strada fino al maestro. Che cos'avrà voluto dire non lo so bene, nè sono sicuro che mi piaccia. Certo, scavare davvero non lascia il tempo per raccontare. Ma se hai bisogno di una pala, posso consigliarti quella vecchia che uso io. Non so se la trovi ancora in giro, ma è veramente buona: Mirko Fryba, L'arte della felicità, Mondadori.
Ciao
s.

zambrius ha detto...

Beppe, la poesia è davvero bella, però adesso ho addosso una strana inquietudine.
Ti mando un abbraccio,
Giovanni

Anonimo ha detto...

si tratta solo di un evento traumatico, null'altro. beppe

Anonimo ha detto...

(trauma vuol dire però che la vita dopo non è più quella, e quasi non la riconosci come vita. è molto difficile)