Qui di seguito un breve "corsivo" che meditavo da giorni, ma mi mordevo la lingua come Palomar per continuare a tacere. Ma visto che nessuno ci ha ancora pensato, l'ho scritto e dato all'Unità (uscirà domani o dopo). Per il resto, palme, mirti, vento, spiaggia, mare turchese pieno di sfumature di altri colori di cui non so nemmeno i nomi, insomma Salento (ritardo il mio rientro a Roma). Un saluto a tutti...
L’enorme disparità giuridica creata dal cosiddetto lodo Alfano è ormai nota a tutti. Il primo ministro Silvio Berlusconi è come un sovrano assoluto (ab-soluto, cioè assolto dall’obbligo di sottomettersi alle Leggi), e a differenza di noi cittadini-sudditi gode di un’immunità, ovvero impunità, totali. Tutti sanno anche che, benché tale assoluta immunità valga anche per altre cariche dello Stato, la si è concepita per Lui solo, che non da ieri deve e ha dovuto affrontare vari processi e inchieste non proprio consone al profilo di uno statista, anzi spesso infamanti, e dalle quali talvolta è stato assolto, talaltra, ostacolando i giudizi, ha goduto della prescrizione pur non essendo stato riconosciuto innocente. Ma questo lo sappiamo tutti, benché la gravità del fatto non è da tutti riconosciuta allo stesso modo.
Vorrei invece porgere una modesta proposta che, lungi dal riequilibrare la disparità di trattamento e di potere, possa almeno un po’ alleviare a noi sudditi questa mortificante disparità. La penso da giorni, e avrei voluto tacere, ma vedo nessuno finora l’ha presentata. Neanche gli esponenti della satira (che in Italia, e non per colpa loro, hanno preso il posto lasciato vuoto dalla politica). L’idea, in una parola, è di conferire anche ai sudditi una piccola porzione di immunità, un’impunità reciproca.
Se il Premier è per definizione immune e sottratto alla Legge e al giudizio, se a differenza di ognuno di noi, milioni di Italiani, non è più oggetto di azioni civili e penali, allora che Egli non sia nemmeno più soggetto di azioni civili e penali. Che non sia più soggetto giuridico: che Egli non possa denunciare, diffidare, criminalizzare, né intraprendere alcuna azione legale nei confronti dei suoi sudditi. Che ognuno di noi, milioni di Italiani, possa dire quello che vuole al Suo indirizzo impunemente, senza timore di infrangere la legge sotto il profilo dell’ingiuria o della diffamazione. Che il Re, come un vero sovrano, possa essere deriso dal Buffone senza che incomba su quest’ultimo la minaccia dell’impiccagione.
E’ poca cosa, lo so, ma pur sempre una piccola consolazione per i sudditi: diventare anche noi, per un pizzico, irresponsabili: nei Suoi confronti. Che sia almeno possibile impunemente “diffamarlo”, definizione giuridica che comprende il giudizio anche sommario o l’epiteto colorito - per esempio, ed è un’ormai storica citazione, “buffone”, oppure “imbroglione” (gli esempi ispirati alla cronaca non mancano). Naturalmente i cittadini-sudditi non si limiteranno allo sberleffo, ma estenderanno la loro facoltà all’inchiesta, all’intercettazione, al giudizio etico e morale (questo sì, imperscrittibile) e, naturalmente, politico (poiché tutto è politica per un sovrano, anche la vita privata).
(Tra parentesi: ci sarebbe forse da riflettere sul fatto che, qualcuno che non sia destinatario di azioni giuridiche, in quanto immune ed esentato (ab-soluto) dal giudizio, possa ancora ritenersi un soggetto dotato di facoltà giuridiche, e non magari da dichiararsi interdetto. L’interdizione sarebbe forse, a rigore, la soluzione giuridica più adeguata per qualcuno che, assolto, ab-soluto, per definizione, è a tutti gli effetti irresponsabile. Di fatto, solo noi cittadini, milioni di Italiani che non godono di nessuna immunità, siamo per ora responsabili delle nostre azioni, cioè perseguibili civilmente e penalmente).
Resta che il reato di “vilipendio”, che si riserva alle istituzioni e alle alte cariche dello stato, dovrebbe essere mantenuto. In effetti, per rispetto alle alte cariche, la proposta è stata pensata inizialmente solo per il primo Ministro. Ma avendo saputo di una denuncia per diffamazione indirizzata dall’immune e assoluto Presidente del Senato Schifani al comune cittadino e giornalista Marco Travaglio, forse è il caso di non limitare questa impunità “reversibile” al solo Premier. La nostra modesta proposta non intende privare le Istituzioni dello Stato del loro prestigio e valore. Mi sembra anzi che siano altri ad infangarle. Anche (ma non solo) col lodo Alfano.
21 commenti:
ammiro la tua ironia e il tuo punto di vista sempre originale. Come direbbe Totò, ci sto!
Sono di queste ore le foto del Premier in piena armonia familiare... Tutto va bene in Sardegna.
Ormai noi italiani siamo un popolo di smidollati, senza carattere...ognuno pensa per sé...
chi è che scrive così citando Totò? sei per caso sergio z.?grazie, comunque. b.
caro beppe
il commento non è mio.
Condivido comunque e sottoscrivo le parole dell'anonimo, compresa la citazione di totò (forse è quella che ti ha fatto pensare a me!). Io più cinicamente avrei chiuso senza l'uso del verbo pensare. Attribuire un pensiero agli italiani in questo momento è esercizio di fiducia o di ingenuità.
Continua a goderti il tuo salento, sono convinto che lo hai scelto come meta anche per questo, per il nome che si addice a un panchinaro.
un abbraccio
piumalarga (sa va sans dire)
caro Beppe,
preferirei l'anonimato o uno pseudonimo alla Elena Ferrante... (e quindo già l'indizio sul gender l'ho dato). Posso divertirmi un altro po' a nascondino? Grazie.
Il tuo amico scrive bene sul mio esercizio di fiducia/ingenuità; vorrei solo ricordargli che l'attività cerebrale non è prerogativa degli essere umani, pensano anche gli animali. Purtroppo il risultato della 'nobile attività' può manifestarsi sotto svariate forme, pure deleterie...e ora mi riferisco solo al genere 'italico' (lasciamo perdere tutto il resto, ok?).
Buon pomeriggio di fine luglio
ricambio l'augurio. non ho nulla contro gli anonimi né le anonime, né tantomeno contro i transgender... questa pomeriggio d fineluiglio, a due passi dalmare, fnirà al computer, perché almeno in quest'oasi in cui mi trovo riesco a lavorare (ho un mucchio arretrati), e un pochino a 'non pensare' alle fatiche devastanti, fisiche e mentali, che mi aspettano, troppo desolanti per raccontarle in un blog (a meno che non sia anch'esso anonimo). beppe
a sergio (piumalarga): grazie. è vero, il salento è una grande bellissima indolente panchina, dove i colori sono continuamente cangianti, e meno cose fai meno ti annoi, anzi...
un giorno, spero presto, ti inviterò a visitare la Grecia. Troverai panchine lunghe più di tremila isole...
caro beppe
scusami se approfitto del tuo blog in modo trasversale, ma volevo scusarmi con "elena ferrante" (poartenopea anche lei immagino, per via della citazione del grande totò) che si è un po' risentita per il mio commento.
Cara possodivertirmiunaltropo' ho sempre sostenuto che preferisco l'ingenuità al cinismo(non certo nella scrittura)e ogni volta che incontro un'altra ingenuità mi scatta l'invidia. Che devo fare!Vabbene "ci sto" anche io.
Invidioso anche dell'invito nella panchina lunga della grecia, caro beppe, ma potremmo sceglierne due lontane un egeo.
ancora buon sa lento
piumalarga
Caro Beppe,
scusa anche me.
Il tuo amico ha un animo davvero gentile, si vede che è un Poeta...
Vi prego, fate senza di me. presentatevi e invitatevi per un drink, tanto per iniziare...
ok per la la panchina sull'egeo. cari saluti... b.
...senza di te!
non mi pare giusto
per il drink siete invitati entrambi
a presto
piumalarga
grazie per il drink, molto rinfrescante!
Vi inviterò entrambi in Grecia così resterete senza parole vedendo tanta beltà. Avrete tutte le panchine che vorrete e potrete discutere di tutto ciò che vi passerà per la testa...
Un giorno vi dirò anche chi sono, ma non ora...mi sto divertendo troppo!
statemi bene
l'esercizio di buffoneria ha dato i suoi frutti, acerbi, su questa piatta/forma.
com'è vero che gli 'intellettuali' hanno paura della 'leggerezza'! Anche i buffoni erano di corte e a volte le forme più sono piatte più sono ricche di colori: provate con i quadri, le foto...
amo le forme piatte, sono un uomo di pianura. e a proposito di piattaforme: il pezzo è uscito oggi su l'Unità, col titolo "Il re,il buffone e l'immunità". saluti, beppe s.
caro beppe
oggi ho riletto con piacere il tuo articolo sull'unità, anche questo è un modo "trasversale" di stare insieme.
condivido inoltre la tua piattaforma tenendo presente che dalle piasttaforme si lanciano missili per lo spazio o, come nel tuo caso, bordate al potere.
un abbraccio e a presto
piumalarga
ahimé non sono assidua lettrice dell'unità, ma oggi perché ci hai scritto tu, vado subito dal giornalaio. GRAZIE!
A presto
La ringrazio per Blog intiresny
quello che stavo cercando, grazie
necessita di verificare:)
La ringrazio per Blog intiresny
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