Cari baudelairiani, ipocriti lettori, miei simili e miei fratelli, il pezzo su Claudio Parmiggiani - o meglio, l'opera di Parmiggiani - è forse la cosa più interessante che ci sia in questo periodo da vedere o pensare, ma non sembra abbia suscitato in voi segni di interesse, sarà un segno dei tempi. Ma tutta l'attualità ad esempio, ricalcata dalla lettura dei giornali, ne suscita molto (altro segno dei tempi). Mah, forse cercavo solo un pretesto per riportare dei brani di una lettera semiprivata e appassionata di Gianni Celati, dedicata al sito Zibaldoni e altre meraviglie (da visitare e leggere spesso), e a uno dei suoi curatori, Enrico De Vivo: "... attualmente, sempre di più, scrivere vuol dire soltanto tentare il colpo gobbo del successo, e mettere l'ideale del successo in primo luogo, adeguandosi alla prosa dei giornali, e mettendo fuori luogo tutte quelle incertezze che ci rendono ancora umani, e non puri calcolatori del colpo grosso [...] Io credo che qualunque cosa buona si scriva, nasce da uno stato di gratuità... senza scopo, senza furbizie... ossia nasce da quella gratuità che si chiama affetto… il senso del “TU” a cui ci si rivolge, come ciò che viene infinitamente prima dell’io, prima dell'ego trionfante in qualunque modo...". (Di Celati, rimando anche a un'intervista che un mese fa gli aveva fatto Marco Belpoliti su la Stampa, e a richiesta ve ne riporto dei brani).
Quanto a me, sono stato alcuni giorni con mio figlio sull'Oberland bernese (Gstaad), e mi sono pacificato con la montagna. Mio figlio sciava, io ho finito il libro sulle panchine. Al telefono con una mia amica ho detto: "Cielo azzurro, sono nella neve al sole, non faccio nulla". Mi ha risposto: "Hai fatto un haiku, quindi qualcosa hai fatto". (E' vero, quasi diciassette sillabe, soprattutto facendo del colore del cielo un dittongo).
7 commenti:
Io arrivo qui oggi per caso. Gli haiku mi lasciano freddina - in compenso il pezzo parmiggianesco mi ha impressionata. 'Un sarà di gran conforto ma meglio di un calcio nelli stinchi
zauberei
heh, grazie.
un sempre rinnovato grazie a Sebaste per i buoni camminamenti. Cammina-menti! Ah, una mia direzione per lui. In Idee di Heine, c'é una prosa, la X, in cui appare una panchina che gli consiglio di visitare. Ad un auscultatore di luoghi di memoria, questo piccolo capolavoro heiniano potrebbe, non dico servire, perché senno mi rimbrotta che la letteratura non serve a niente, se non a perdersi con gioia, ma, diciamo, potrebbe...niente, non riesco a finire una frase con un verbo intransisitvo. (Finiscila tu se leggerai la prosa).
Un saluto da Parigi.
a volte si legge e non si commenta, non perchè non si ha niente da dire ma perchè ciò che è scritto ha già detto tutto ciò che c'era da dire. L'immagine qui riportata me la porto appresso da quando l'ho vista e le parole pure.
Sono curiosa di leggere il tuo libro, spero che esca presto in libreria. Buona serata Lucia
ehi grazie per l'indicazione di heine all'anonimo da parigi, davvero. grazie molte a lucia (il libro uscirà in primavera, collana "contromano" di laterza). ed è vero che uno legge senza lasciare commenti, è quello che faccio quasi sempre io, è normale... a presto, buone cose, beppe
e l'intervista di belpoliti a celati? è recente? se sì, la gradiremmo...
A. P.
Gentile A.P., ho appena provveduto. Grazie dell'interesse.
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