6/04/2011

Il referendum e la rifondazione della politica

   I cittadini disgustati dalla politica anche nella variante “beppe grillo”, sono un po’ come i gialli italiani: la realtà li supera malgrado la loro affannosa rincorsa al disincanto. Nel suo ultimo romanzo detto giustamente “noir”, quasi una parafrasi della cronaca nera che a sua volta coincide con l’attuale politica italiana, Massimo Carlotto stila il catalogo delle attività criminose di imprenditori e politici: alle ordinarie corruzioni si aggiunge il business dell’importazione di componenti difettose o obsolete di centrali nucleari approvate dal governo: forse non si faranno mai, ma è sui tempi lunghi della realizzazione che si incassano somme favolose di denaro pubblico, già intercettato dalla criminalità organizzata. Come già collaudato dalla “protezione civile” (le commissioni “grandi rischi” e “grandi opere”, tutti inquisiti), il loro cinismo radicale non ha scrupoli nemmeno di fronte al futuro dell’umanità e dell’ambente. Basterebbe questo per presentarsi in massa, senza distinzioni di orientamento politico, al referendum sul nucleare, sull’acqua pubblica e gratuita, sulla giustizia uguale per tutti (contro l’impunità di chi governa). Se la politica nel suo complesso sembra tutt’uno col campionario di attività criminali (con la conseguenza minore per giallisti o noiristi di non saper più stupire il lettore ed emanciparsi dalla cronaca quotidiana), coi referendum di domenica prossima il cittadino deluso sarà protagonista di un cambio di rotta. Sappia il cittadino tentato dal qualunquismo, dal “sono tutti uguali”, “la politica fa schifo” e via dicendo, che domenica prossima potrà addirittura rifondarla, la politica, in una  bio-politica. Non solo i temi saranno come mai in passato così vicini al cuore (e quorum) della sua vita (nel senso di ciò che si oppone alla morte); ma il suo apporto non sarà mai stato come questa volta così decisivo.

(rubrica "acchiappafantasmi" per l'Unità di domenica 5 giugno)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

caro beppe
per quelli che dicono che destra e sinistra son tutti uguali, ti trascrivo quello che diceva calvino:
dietro il limite delle brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l'olocausto.
dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c'era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta.
non so se è coerente con il tuo post ma serve sempre ricordarlo
un abbraccio a presto
sergio

Rossland ha detto...

Bio-politica mi piace, mi convince...
Poi, per arrivare al quorum, ognuno dei firmatari del referendum dovrebbe portarne alle urne almeno 20, più o meno, per raggiungere il quorum.
Così, poiché credo che i referendum siano strumento di democrazia e che la democrazia comprende i Sì e i No, bisognerà impegnarsi non solo per andare a votare Sì, ma per far andare a dire No chi non la pensa come me.
Insomma, la bio-politica è No al nucleare e Sì alla partecipazione ai referendum di tutti i cittadini, comunque la pensino...

Anonimo ha detto...

Andrò a votare: tre si e la scheda per il nucleare la annullerò. Sono contro il nucleare, ma mi sembra quanto mai improbabile che per mantenere i ritmi che abbiamo oggi, bastino le energie alternative. Se dici che bisogna tornare indietro, contenere, anche coercitivamente, la maggior parte dei consumi, tutti, ma tutti, ti dicono che non si può. Allora ben venga il nucleare e pace all'anima nostra.
P.S. L'avete letta la notizia che nel Frosinate la Nestlè produce la Coppa del Nonno con l'energia pulita? 13.000 mq di fotovoltaico a terra per fare uno schifoso gelato. Non sarebbe migliore la produzione di prosecco in coppe, che è buono, non consuma energia, e abbellisce il paesaggio?
Lucilla

Beppe Sebaste ha detto...

nessuno ha l'autorizzazione di produrre scorie ineliminabili e produrre danni irreversibili, fossero anche solo eventuali. odio l'idea delle centrali nucleari con tutte le mie forze, e la sa accettazione mi sembra più che insensata. l'energia è davvero altra cosa, ti suggerisco di leggere william blake sull'energia. e fanculo ai nostri bisogni energetici...

Anonimo ha detto...

Caro Beppe, forse mi sono espressa male: io sono una convinta antinuclearista (altrimenti avrei votato no), ma in alternativa non voglio la qualsiasi, che, anche se non nucleare, offende, deturpa, inquina il terreno e il territorio, magari solo per produrre una bazzecola di energia. Credevo che si fosse capito che sono per una riduzione netta dei consumi e per il cambiamento dello stile di vita. Porca miseria.