Ho tentato di leggere un “romanzo” edito dalla gloriosa Transeuropa col titolo Seventy Sex (parla ovviamente di sesso e anni ‘70), scritto da una donna che si firma con lo pseudonimo di Janis Joyce. L’editore e l’autrice hanno inventato un concorso per scoprirne l’identità tramite indizi leggibili fotografando col cellulare un codice stampato in copertina. E fin qui si capisce che il target pubblicitario sono giovani tecnologizzati, che però dovrebbero anche conoscere (Janis) Joplin e James (Joyce), anche se il “romanzo” non ha nulla delle sperimentazioni linguistiche e narrative dell’autore di Ulisse, né tanto meno della grazia e del generoso erotismo della cantante di Just a little bit harder. Il peggio sono gli indizi (10 frasi) che l’autrice dà su di sé: “Ho sposato l’amante della moglie dello zio di Carla Bruni”. “Sono la cugina dell’ex marito della cugina di Alain Elkann”. “Il mio primo marito ha passato una lunga notte di Natale con quella che sarebbe diventata la prima moglie di Sarkozy”... Ecco, mi fermo qui, come mi sono fermato a leggere il piatto, anestetico elenco di masturbazioni e scopate, quasi che il sesso lo avesse inventato lei. Quanto all’identità dell’autrice, non ho dubbi che l’abbiate capita anche voi: ma non la diciamo perché, temo, si offenderebbe. Altrimenti, rileggete qui in alto.
(rubrica "acchiappafantasmi" de l'Unità di domenica 20 febbraio 2011)
2 commenti:
Gentile Beppe Sebaste,
una nostra autrice, Janis Joyce, ci ha informato di aver contattato la caporedattrice Stefania Scateni e la direttrice Concita De Gregorio per avere diritto di replica circa la recensione che ha scritto sul suo romanzo, "Seventy Sex", il 20 febbraio scorso. Dice che non ha avuto risposta.
Ci sembra strano, e speriamo sia stato un semplice disguido, perché il diritto di replica crediamo sia prassi consolidata e fulcro di qualsiasi confronto in caso di carta stampata. Non più tardi di sabato scorso La Stampa ha pubblicato tranquillamente una piccata replica di Carla Benedetti alla recensione che Angelo Guglielmi ha dedicato al suo ultimo libro.
Vi preghiamo quindi di darci risposta in merito. Se sarà negativa datecene perlomeno le motivazioni.
Valuteremo in tal caso se proporla ad altre testate.
Cordiali saluti,
Pier Giulio Tongiani
Ufficio Stampa Transeuropa Edizioni
Gentile Pier Giulio Tongiani, sono desolato di leggere solo ora il suo commento (che in realtà, mi pare, è un messaggio, e che avrei senz'altro letto prima se fosse stato inviato per mail).
Apprendo così della richiesta di una "replica", di cui non so e non sapevo nulla. Così, a occhio, mi sembra però una richiesta inconsueta, anche perché rigaurderebbe non una recensione, ma - come si dice in gergo, se non sbaglio - un "corsivo", precisamente il corsivo di una mia rubrica settimanale che firmo come scrittore-collaboratore (non critico-recensore). In esso scrivo di varie cose, e ha un carattere trasversale, anche se ironizza soprattutto verso quel gioco di marketing sull'identità della supposta autrice del vostro libro. Credo (posso sbagliarmi) che gli autori dei cosiddetti corsivi possano rivendicare, per quanto possa risultare fastidiosa, una libertà peculiare nel tono e nella forma, spesso irriverenti e sopratutto molto soggettivi (nel senso che impegna solo chi lo scrive). Ma ho solo espresso - intendo: qui, adesso - una mia opinione. Un cordiale saluto, b. s.
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