1/01/2011

Per quale orizzonte (su Marchionne etc.)

   La prendo alla lontana, ma proprio questo, credo, è necessario: ampliare gli orizzonti, rifondarli. Non quelli dei profitti, dei bilanci, delle imprese, ma della vita che si vuole (far) vivere, del nostro pianeta. Penso così a un breve indimenticabile scritto di Emmanuel Levinas dal titolo Un monde sans moi, “un mondo senza di me” (forse anche senza “io”). Non è troppo chiedere a chi governa una tale immaginazione e apertura: è anzi condizione necessaria di un’azione politica che, per essere vivibile, non può che essere ecologica e sistemica (nel senso di Gregory Bateson), consapevole dell’interdipendenza di tutto con tutto, ispirata da un soffio potente di utopia - equità, giustizia, amore per la vita anche “senza di sé”, o dopo di sé. L’opposto, è ovvio dirlo, del nichilismo devastante e senza futuro del regime morale e politico che l’Italia subisce da 15 anni (o dell’analogo nichilismo di un Bush jr.). Ma vale anche per gli ambiti apparentemente più semplici come l’organizzazione del lavoro. Colpisce allora che ciò che sul piano sociale non ha saputo fare Berlusconi in 15 anni lo stia facendo in fretta e furia un manager laureato in Filosofia che vidi, due anni fa, applaudito alla Fiera del Libro di Torino per il suo stile “innovativo”. Parlo dell’a.d. della Fiat Marchionne, che sta riportando indietro l’orologio della Storia – dei diritti, della dignità del lavoro, del senso stesso delle azioni, umane prima che economiche - in nome di una logica che non differisce di natura, ma solo di grado (come dicono i filosofi: lui capirà) dalla giustificazione dello schiavismo. Poiché di questo si tratta, anche se tanti politici del Pd legittimano questo arretramento di civiltà con una retorica – la globalizzazione, la concorrenza del costo del lavoro – che elude l’unica domanda che conti, l’unica che legittimi l’esistenza stessa di quei politici: in nome di quale mondo, di quale orizzonte di vita dovremmo, operai e non, dire sì a Marchionne?

(rubrica domenicale "acchiappafantasmi", su l'Unità del 2-1-2011)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non dovremmo; non si potrà mai dire sì. Chi ha letto con attenzione i termini di quell'accordo e dice sì, è o disperato (gli operai in cassa integrazione e nessuna prospettiva davanti)o è un bugiardo le cui uniche motivazioni solo il togliersi in fretta dai piedi un problema che pensa non lo riguarderà mai. Certi anemici politici, cui onestamente farebbe davvero un gran bene andare a dimostrare con i fatti che si possono fare 7/8 ore di catena di montaggio con 30 minuti di pausa divisi in 3 tranches per pipì o caffè, ma veloci e per 6 giorni a settimana, che il sabato è fascista e si lavora. Io so cosa sono 7ore di lavoro davanti a un pc a fare sempre le stesse identiche cose. Se non potessi alzarmi quando mi pare per staccare, fare due chiacchiere con i colleghi e magari due risate per evadere un attimo dalla noia massacrante della ripetitività, il mio cervello sarebbe perfino più in pappe di quanto già non sia. Non riesco nemmeno a immaginare cosa può diventare una giornata di lavoro, che prevede perfino straordinari obbligatori senza preavviso, senza poter mai staccare mani e occhi dalla linea se non per uscire in fretta 10' per poi rientrare per altre 2/3 ore di fila. E non potranno nemmeno ammalarsi così facilmente, visto che anche le malattie dovranno essere tutte monitorate e più che giustificate motivando licenziamento se ritenute non giustificabili. Chi lo stabilirà, se avere un crollo nervoso è abbastanza motivato? Poi Marchionne è solo un bravo pokerista: sa bluffare con convinzione e tutti gli anemici a fargli coro che sì, ha effettivamente in mano un poker. Solo che basta andarsi a leggere cosa è successo e cosa sta succedendo in Serbia per capire che non ha nemmeno una misera scala in mano. Anche fosse, questa new.co durerà il tempo utile per qualche pilotato rialzo di borsa, tutto è destinato a non stare in piedi comunque. Ma agli anemici il domani non interessa; a loro basta non doversi occupare del problema oggi. Domani si vedrà...come sempre...Rossana

Anonimo ha detto...

bravo beppe
mi pare un bel modo per iniziare il duemilaundici
ognuno lo marchia in base al suo stile
il tuo, non lo dubitavo, getta le basi di una polemica e di una protesta che spero faccia proseliti
e scardini quel finto perbenismo che immobilizza tutti
un abbraccio
piumalarga

Anonimo ha detto...

grazie e auguri a sergio-piumalarga e all'intervento come sempre appassionato (e più interessante dell'oggetto dei suoi commenti) di Rossana, di cui suggerisco qui il suo blog che amo molto: http://rossland.blogspot.com/
ciao, beppe

Anonimo ha detto...

grazie beppe auguri anche a te
e colgo l'occasione per farcire il mio post rifacendomi alla domanda di rossana ...Non riesco nemmeno a immaginare cosa può diventare una giornata di lavoro...

ieri ho incontrato un mio ex collega dell'alitalia (un pilota) e mi ha raccontato che il tutor, 'o spione come lo chiamano a napoli, gli ha telefonato per avvertirlo che gli erano stati sospesi i biglietti gratuiti, che è un benefit che mantengo anche io in pensione, perché ha fatto 8, dico otto, giorni di malattia in 16 mesi di lavoro.
Potete immaginare le conseguenze di tale regìme, visto il genere di lavoro svolto.
Molti incidenti aerei stanno già succedendo per l'esternalizzazione di lavori di revisione, la Rolls Royce sta andando fallita per questo.
Il fenomeno marchionne è già una consuetudine diventata regola.
Non vedo niente di buono in questo 2011, solo gli scudi di polistirolo dei ragazzi scesi in strada.
un abbracio
sergio

Anonimo ha detto...

La modalità per asservire le persone è prenderle per fame e mantenerle nell'ignoranza o comunque nell'incapacità di reagire. Tutti gli strumenti che fino ad ora sono stati usati per cercare di far capire a chi ci "governa" che "così non va", non sono serviti a nulla, ma credo che nessun altro modo potrà mai portarci ad un miglioramento, finchè ci sarà questo governo, perchè non è disposto ad ascoltare in nessun modo niente e nessuno. E così vale anche per chi guida le grandi industrie, ahimè...o qualsiasi "azienda" ...
Dobbiamo mettercela via?
Credo di no, perchè almento finchè c'è la libertà di parola usiamola!!!
Sulla vetrina di un negozio nei giorni scorsi ho letto questa frase: Si informano i signori clienti che la costituzione è ancora in vigore!
Mi ha fatto sorridere all'inizio, ma poi mi è calta una coltre di malinconia... Beh, è giusto e doveroso ricordarcelo! Ma siamo arrivati al punto di dovercelo ricordare?
Un caro abbraccio e un augurio di buon 2011 a tutti i pensatori liberi che rendono il mondo un posto migliore dove vivere e credere nel futuro!!!!
Federica