1/16/2011

Fango

Sono in Germania, ospite dell’Università di Bonn (dove già si rifugiò un tal Luigi Pirandello) per un giro di letture e conferenze. L’altra sera, scegliendo col mio giovane brillante traduttore Johannes von Vacano alcuni brani da H.P. (mio romanzo sul concetto di biografia e di vita privata - e "privata" di cosa), mi imbatto nella frase: «non c’è bisogno di essere perfetti per essere innocenti. Credo che non occorra neppure essere innocenti, per non essere colpevoli». Spiego che essa vale anche capovolta: «non c’è bisogno neppure di essere colpevoli, per non essere innocenti». Ancora non sapevo di avere sulle spalle l’ultima vergogna del Paese da cui provengo: il presidente puttaniere sarebbe anche un presidente che compra minorenni come oggetti sessuali (che a me suona come violenza, o stupro). Leggo i giornali in Internet. Nulla da aggiungere all’editoriale di Concita De Gregorio: «Abbiamo coscienza del baratro?», alle dichiarazioni del Presidente della Camera sull’etica pubblica, del cardinal Bertone sulla legge morale. Perfetta la sintesi del Premier in causa: «solo fango». Sì, da lui solo fango: sull’Italia, le istituzioni, i cittadini, la coscienza morale, l’educazione. Non importa se le ultime inchieste avranno o meno «rilevanza penale»: nessuno crede alla favola di un’altra versione dei fatti. Se per gli scrittori nessun crimine cade mai in prescrizione, qui la condanna è ferma e irreversibile come il disgusto. Perché nessun ministro si dimette? È ciò che mi aspetto, che voglio aspettarmi, da chi ha responsabilità pubbliche delicate come (ad esempio) un ministro della Pubblica Istruzione, responsabile dell’educazione nazionale. L’educazione, non bruscolini. Si dimetta, Ministro: difenda la legge morale, l’educazione civica, i famosi «valori». Qualunque esitazione o obiezione da azzeccagarbugli significherebbe, temo, essere correi del Capo. Solo moralmente, certo. Che è più grave.

(rubrica "acchiappafantasmi",  l`Unita` 16.1.2011)

4 commenti:

Rossland ha detto...

Perdonami, ma non è un'ingenuità aspettarsi le dimissioni da un ministro (o più d'uno) per l'ultimo fatto su cui è indagato chi quei ministri li ha voluti e sostenuti per ragioni che somigliano drammaticamente alle stesse per cui oggi è chiamato in tribunale? Quelle famose intercettazioni di cui si parlava tempo fa, che nessuno ha mai pubblicato ma tutti conoscevano, non sono poi così lontane. Le testimonianze in proposito sono state all'epoca troppe per fingere di credere che fossero una mera invenzione. Ti incollo sotto un link che, se segui a ritroso aprendo i vari link di rimando, portano ad affermazioni mai smentite e per le quali chi le ha all'epoca fatte, non è mai stato chiamato a risponderne proprio perché affermava qualcosa che molti sapevano ma nessuno, dopo qualche tempo, poteva provare perché quelle intercettazioni furono distrutte.
http://www.polisblog.it/post/5261/speciale-le-intercettazioni-di-berlusconi-guzzanti-carfagna-e-i-rapporti-anali-non-graditi

beppe sebaste ha detto...

si`. la mia, se la e`, e` un`ingenuita` deliberata. parlo al ministro, al Ministero.

Rossland ha detto...

sorry: non avevo colto. Il ruolo, quindi, non la persona.Pensa come siamo ridotti. Costretti a distinguere perché non abbiamo praticamente nessun Ministro che meriti lo stesso rispetto che è dovuto sempre al ruolo che ricopre. Un bel casino (quasi in senso letterale)...

beppe s. ha detto...

:-)
gia`...