E' vero che sono molto sensibile attualmente a Barcellona e, in particolare, al quartiere di Poblenou. Ma ho letto davvero un romanzo bellissimo, indipendentemente dal fatto che si svolga proprio lì: Non si deve morire due volte (No hay que morir dos veces) di Francisco Gonzàles Ledesma (Giano editore).
C'è poi queso dialogo, di cui ometto le parti successive, terribili (un elogio darwiniano della disuguaglianza da parte del potente capitalista della vecchia generazione Linares). Dice quest'ultimo al poliziotto anarchico Méndez:
"Lo sa lei a cosa serve il denaro?"
"A mangiare e a pagare il mutuo. E a volte a offrire da bere a qualcuno che si sente solo"
"Questi non sono soldi, Méndez".
"No".
"Con quelli non si scrive nessuna storia".
[...]
"(...) non credo che lei abbia il senso del denaro, Méndez".
"Non ne ho la minima idea" riconobbe lui.
"Prima di tutto serve per avere il potere. Con i soldi si costruiscono gli imperi; senza soldi si costruiscono solo le barricate".
"E le poesie".
"Le poesie a cui si riferisce sono quello che resta dell'ultima barricata, quello che resta quando tutti i suoi difensori sono morti".
"Sto imparando molto da lei, signor Linares"...
[...]
Dopo aver letto questo romanzo, un po' per caso, ho ascoltato la voce stanca ma vibrante di Ivan Della Mea cantare Franco Fortini. Ascoltatela anche voi, è bellissima. E' una poesia, appunto. E il suo tono mi è sembrato una perfetta continuazione di quello del romanzo di Ledesma: cioè un requiem, un canto funebre, e insieme colmo di una paradossale speranza:
http://www.youtube.com/watch?v=y67YCa1c1F8
(E' la versione dell'Internazionale di Franco Fortini che si rifà allo spirito della poesia comunarda ottocentesca di Eugène Potier).
Buon Primo Maggio a tutti.
4 commenti:
Incredibile: quanto scrivi si raccorda perfettamente con quanto Luciano, fratello carissimo di Ivan, pensava a proposito del denaro, certo com'era che la sua eliminazione dalla faccia della terra avrebbe risollevato il mondo dalla miseria. La sua generosità era del resto mirabolante. Ne parlavamo spesso insieme con Ivan. C’è da dire che l’ha scritta Fortini, lo so. Ma questa Internazionale dalla voce di Ivan ha davvero quella forza pura e libera da ogni vincolo venale che mi riporta a quelle tue e sue e nostre parole...
commovente
la poesia come ultima barricata
ti comunico che è nato LIBERO
il figlio di mia figlia
lindo dice che gli piace il nome per tre motivi
il primo perché è un bel nome
il secondo perché LIBERA si chiamava la madre
il terzo perché oggi ce n'è un estremo bisogno
buon primo maggio anche a te
piumalarga
evviva Libero, caro Sergio... porgi le mie felicitazioni a tua figlia, molto sentite. grazie di avermelo detto. b.
Bellissima la citazione. E la canzone.
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