Il senso delle parole è il loro uso. Come scrisse un filosofo, “nelle usanze non c’è errore”.
Alcuni anni fa lessi che a Massa l’autista di un autobus si rifiutava di guidare un mezzo pubblico tappezzato di manifesti elettorali di Berlusconi, e quindi suscettibile di venire bersagliato da lanci di sassi (era già successo). Nello stesso periodo mi colpì un’altra notizia di cronaca che rimpiango non avere ritagliato. Diceva il litigio tra due automobilisti, in cui a un certo punto uno dei due dà all’altro del “Berlusconi” (per stigmatizzarne, pare, i modi arroganti). Di fronte a quell’insolito epiteto l’altro si sente così offeso che sporge querela (“Berlusconi a me? Ma come si permette?”). Immaginai che il diverbio tra i due si spostasse in tribunale - come il mio lavoro non quererabile (sic!) di scrittore mi consente – e quindi alcuni scenari argomentativi. La strategia difensiva del querelato (quello che ha gridato “Berlusconi”) doveva sostenere che la parola pronunciata non fosse un’offesa: e come poteva esserlo dato che era il nome del Primo Ministro, oltre che il più ricco e abile imprenditore italiano? Ma allora cosa significava in quel contesto? Da parte sua, la parte querelante avrebbe dovuto all’opposto argomentare che l’epiteto fosse invece infamante per questo e quest’altro motivo, quantificandone il danno.
Nella mia fantasia ispirata a un fatto vero c’era un però: come avremmo dovuto sentirci noi cittadini sapendo che nelle aule di un tribunale si sarebbe deciso se il nome di chi ci governa fosse equiparabile a un insulto? E se sì, che tipo di insulto sarebbe stato? (Tutto questo, che ho scritto anni fa, mi è tornato in mente grazie alla vignetta del sublime Altan pubblicata ieri su Repubblica: “Berlusconi!”, dice un tizio a un altro piccoletto con la banana in mano. “Calunnia!”, risponde il Cav.).
(rubrica "acchiappafantasmi", uscito su l'Unità di domenica 4 ottobre 2009)
2 commenti:
io ho dato ,via sms,a una mia ex amica(solo amica)ex in aggregazione stabile di un mio ex amico pittore della"moglie di berlusconi",quindi dera rivolto a lui e alla supposta lario,triturata dall'inaffidabilita' dell'ipocrita recidivo.ma essendo cattolica,e amica di vecchia data,la cosa e' rimasta li
avevo i miei buoni motivi
cari saluti
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