Il poeta Carlo Bordini è un mio amico da tantissimi anni (l'ultimo post qui è sulle sue poesie messe in scena a teatro). Non tutti sanno che è storico di formazione (e di ex professione). Concidenza vuole che mentre trascrivevo l'intervista senza domande al "Valerio" leggibile qui: http://beppesebaste.blogspot.com/2011/12/v-per-violenza-ho-ventotto-anni-e-sono.html , con una nota su "L'insurrezione che viene", lui scriveva questo lucidissimo intervento per la rivista tedesca on line Experimenta su argomenti molto simili. Lo propongo con piacere ai lettori di questo blog, anche perché lo trovo bellissimo.
MA NOI MANGIAMO CARNE (di Carlo Bordini)
Ottobre. In questo periodo, dopo la manifestazione del 15 di Roma, è in corso una polemica tra i sostenitori delle manifestazioni pacifiche, e una minoranza che sostiene e applica la violenza. Io penso che entrambi abbiano ragione, se non altro nel sostenere che i metodi degli altri sono inadeguati. I sostenitori delle manifestazioni pacifiche ritengono che rompere le vetrine delle banche, incendiare cassonetti, bruciare i blindati della polizia, e (ancora peggio) dar fuoco alle auto di semplici cittadini, non serva. E hanno ragione. I sostenitori della violenza ritengono che fare ogni tanto una grande manifestazione sperando che venga un governo migliore, non serva. E hanno ragione anche loro.
Il fatto è che i giochi si svolgono altrove. Berlusconi sta per cadere, lo dicono e lo sanno tutti, ma tutti si preparano a un compromesso per formare un governo che sia in sostanza non molto diverso da quello che c'è adesso. E la situazione europea non è molto meglio di quella italiana.
Dopo le violenze del 15, settori dell'opposizione e del governo, unanimemente, hanno proposto il ritorno della legge Reale, che fu promulgata negli anni '70. La legge Reale autorizzava l'uso delle armi da parte della polizia anche nei casi di ordine pubblico (leggi: manifestazioni). Autorizzava le perquisizioni anche senza il permesso dell'autorità giudiziaria. E gli arresti anche al di fuori della flagranza. Si calcola che la legge Reale abbia provocato 625 vittime. Le Brigate Rosse hanno ucciso 86 persone.
Io personalmente non credo che sia giusto demonizzare coloro che applicano la violenza. Ci saranno tra loro infiltrati della polizia, ma questo è normale. Non mi scandalizzo nemmeno perché lì ci sono persone di destra, o gente che vuole soltanto picchiare, gente che va allo stadio. E' gente esasperata, lo ero anch'io, da giovane. Piuttosto il paragone con la fluidità, con l'intelligenza, con l'ubiquità degli Occupy Wall Street fa apparire rozzi questi settori che teorizzano la violenza, e allo stesso modo i neo-anarchici che stanno ricominciando a fare attentati.
Spesso penso a un'opera di Brecht: La resistibile ascesa di Arturo Ui. Hitler poteva essere fermato. E non lo fu. Anche Mussolini poteva essere fermato. Anche Berlusconi, in Italia, poteva essere fermato. In questi anni Berlusconi è stato per cadere diverse volte, ed è sempre stato salvato, in varie occasioni, da un ex comunista.
Novembre. Berlusconi è caduto. Il giorno delle sue dimissioni, sotto il Quirinale, erano presenti l'orchestra e il coro del movimento Resistenza Musicale Permanente (uno dei tanti movimenti antiberlusconiani) che ha cantato l'Alleluia di Händel. Successivamente Monti è stato accolto col consenso quasi generale della popolazione.
La cosa interessante era che nessuno sapeva (tranne gli addetti ai lavori, e neanche loro tanto precisamente) qual'era il programma di Monti. Lui era il salvatore. L'accoglienza che gli è stata fatta mi ha fatto pensare all'accoglienza che fece Roma a Hitler nel 1938. Un mio amico, che sta scrivendo un romanzo e si sta documentando, mi ha detto che il popolo romano, che a quell'epoca era piuttosto povero, accolse Hitler come un Messia, con un entusiasmo delirante. Non voglio paragonare Monti a Hitler, ma solo mettere in rilievo il grado di fideismo, la proiezione che si fa su una persona in un momento di difficoltà. Mariano Rajoy ha vinto le elezioni in Spagna senza che si conoscesse il suo programma, perché lui aveva fatto una campagna elettorale generica, dicendo solo che con lui la Spagna sarebbe uscita dalla crisi. Di Pietro interrogò Monti, prima della sua elezione in parlamento, chiedendogli quale fosse il suo programma. Poi scrisse in un'intervista: io gli facevo delle domande e lui sorrideva. E non rispondeva.
Dicembre. Il programma di Monti è quello dell'Europa, è quello che il FMI ha proposto a tutto il mondo in questi ultimi anni e che non ha ottenuto nessun risultato tranne quello di far arricchire qualcuno e di far impoverire tutti gli altri. Il consenso di Monti sta calando rapidamente. Sono ricominciate le manifestazioni e gli scioperi. I sindacati si sono nuovamente uniti. Molti economisti della sua stessa area lo hanno criticato. Non si tratta in modo particolare degli indignati, che in Italia non hanno dato per il momento un movimento costante e giornaliero come negli Stati Uniti e in Spagna, ma di una miriade di manifestazioni, picchetti, occupazioni in cui sono molto presenti i lavoratori e sono molto presenti anche le donne. Quello che gira nelle teste di molta gente e che appare ogni tanto su Internet o sui giornali è il fantasma dell'Argentina, che è riuscita a liberarsi, con una grande mobilitazione, al diktat del FMI che l'aveva messa sul lastrico, e ora si sta riprendendo. Più che un fantasma una suggestione. C'è una profonda disillusione e un clima di grande esasperazione.
Quello che colpisce è che la situazione politica, in Italia e altrove, esprime una serie di paradossi, in cui tutti gli schemi precedenti vengono ribaltati, distrutti. La destra ruba le parole alla sinistra. Comincia a usare termini usati dalla sinistra, come ad esempio macelleria sociale. Norma Rangeri, sul "Manifesto", parla di "maionese impazzita", di "inversione di ruoli". Gente che ha giocato a palla con la democrazia, che ha fatto leggi elettorali catastrofiche, false, che ha imbonito i cittadini con promesse false e monopoli televisivi, oggi protesta e grida al golpe bianco. Personaggi squallidi e voltagabbana del governo precedente accusano il governo Monti di essere il governo delle banche. A Bologna Merola, sindaco della sinistra, ha fatto sgomberare immediatamente il cinema Arcobaleno occupato dagli indignados, mentre a Roma il sindaco neofascista Alemanno non ha avuto il coraggio di far sgomberare il teatro Valle, anch'esso occupato da tempo. Il paradosso dei paradossi è che ovunque si pretende di emendare i guasti del liberismo con misure liberiste. A livello internazionale si potrebbe porre come paradosso il fatto che il paese più pericoloso per l'Europa è la Germania, e non la Grecia. In Egitto le tifoserie delle due principali squadre di calcio del Cairo si sono unite per difendere la popolazione dagli attacchi dell'esercito durante le manifestazioni. Queste tifoserie hanno una lunga tradizione di scontri con la polizia. Il paradosso è che fino ad ora le tifoserie erano considerate qualcosa che esulava dal campo della democrazia, espressioni di estremismo di destra e di sinistra, mentre ora, "paradossalmente", fanno parte in Egitto di un processo che chiede la democrazia.
Tutti questi paradossi dimostrano che i vecchi schemi non reggono, e gli indignados, gli Occupy Wall Street, fanno parte di questa rottura degli schemi. Non sono uno dei tanti movimenti di protesta. Ci sono almeno due elementi che li contraddistingono: il primo è la ribellione a ciò che il mondo sta diventando. Il secondo è la sfiducia nelle istituzioni che reggono la cosa pubblica, ed anche nei movimenti e partiti che si dichiarano all'opposizione. La ricerca di qualcosa di nuovo, quindi, di una partecipazione nuova, di una partecipazione reale, basata, soprattutto, sul rifiuto della delega; anche perché a differenza del passato non ci sono più punti di riferimento. La sensazione niente affatto errata è che le classi dirigenti e le classi privilegiate siano un blocco unico, con differenze tra loro non sostanziali e molto piccole.
Se l'economia è globalizzata,anche i movimenti di protesta si stanno globalizzando. Dopo anni di stagnazione, ho la sensazione che sia già nata una nuova fase storica di eventi rivoluzionari. Credo che vadano considerati come un toto non solo i movimenti degli indignati propriamente detti o degli Occupy Wall Street, ma anche tutte le lotte di popolo nei paesi arabi, le manifestazioni in Russia, e tutto ciò che si sta muovendo nel mondo. Questa nuova fase, ancora acefala, ha potenzialmente una forza immensa. Non possiamo prevedere come, cosa ne uscirà; ma una cosa è certa: questi movimenti hanno carattere di urgenza. Siamo sull'orlo di un baratro: alla base di queste manifestazioni non c'è solo il fatto che i giovani non hanno lavoro e non hanno futuro; al fondo c'è l'idea che il mondo sta morendo, o, per essere più precisi, che il genere umano ha iniziato la sua autodistruzione.
I problemi dell'epoca che viviamo hanno origine dalla caduta del socialismo reale. Dal fallimento dei regimi del socialismo reale. Nessun rimpianto per quei regimi burocratici ed oppressivi; ma la fine di un movimento antagonista, di un'oppressione antagonista, ha dato campo libero senza ostacoli alle forze del capitalismo, che, attraverso la cosiddetta globalizzazione, ha reintrodotto nel mondo la schiavitù, ha penalizzato i giovani, ha reso miserabili i popoli, ha dato un potere enorme alla finanza creando appunto quel divario tra l'1 e il 99 per cento di cui giustamente parlano gli Occupy Wall Street. Marx, tra l'altro, aveva previsto tutto questo.
In Italia, secondo un recente sondaggio, l'80% della popolazione non ha fiducia nel mondo della politica. Nel Stati Uniti il 49% dei giovani ha una visione positiva del socialismo. Ma c'è qualcosa (forse la mia età) che mi rende pessimista. E' dal fallimento del socialismo reale, credo, che bisogna partire. Questo fallimento rappresenta un peccato originale che pesa come un macigno sulla testa di questi movimenti. In fondo, tutti i ragionamenti che dicono: noi siamo il 99%, voi siete l'1%, o, come ha detto recentemente un sindacalista italiano, noi siamo quelli che remiamo, voi siete i passeggeri, dovrebbero portare a una conclusione logica: l'abolizione della proprietà privata. Perché non è facile arrivare a questa conclusione? Proprio per il peccato originale del fallimento del socialismo reale (del suo fallimento, non della sua sconfitta, da cui ci si può riprendere). Lo stalinismo ha fatto più danni e più vittime del nazismo. Anche perché ha impedito a un movimento rivoluzionario di espandersi. Né l'esempio della Cina aiuta ad essere ottimisti... Né quello di Cuba, purtroppo. Né quello dei vari regimi socialisti che hanno vissuto esperienze effimere in Africa e altrove. In fondo, la forza assunta dai movimenti politici di estrazione mussulmana deriva dal fatto che questi movimenti sono nati sulle macerie di regimi socialisti fallimentari, e che il solidarismo precapitalista, di tipo feudale, che li caratterizza, finanziato, tra l'altro, dai proventi del petrolio, è apparso come un baluardo molto più efficace alla dominazione del capitalismo globale.
Forse qualcosa che sta succedendo in America latina può essere portato come esempio di una mediazione positiva e interessante. Forse. Io sono rimasto molto colpito in ogni caso dall'importanza che viene data alla cultura e alla poesia in certi paesi latinoamericani. Mi ha dato l'impressione di una società ancora capace di investire in sogni, in speranze, in obiettivi futuri, anche in quel che di utopico che poi può portare a realizzazioni, mentre noi europei siamo rimasti rannicchiati nel tentativo di non perdere i vecchi privilegi che, in ogni caso, stiamo perdendo. La crisi economica del sistema USA-Europa è sistemica, non ha soluzione, e, per quel che riguarda l'Europa, non esistono paesi virtuosi e paesi non virtuosi; la crisi è partita dai paesi più deboli e non risparmia i paesi più forti, ha già attaccato la Francia e la Germania; e uno dei paradossi che vive la situazione attuale è appunto quello per cui oggi, per la tenuta dell'Euro, la Germania, con la politica della Merkel, è più pericolosa della Grecia.
Certo, la rottura di tutti gli schemi può portare a situazioni teorizzazioni o contingenze imprevedibili. Ma io personalmente sono pessimista. Sono pessimista perché il fallimento di tutti i movimenti basati sullo storicismo mi ha portato a riconsiderare determinate categorie che possono essere raggruppate sotto il termine obsoleto di "natura umana". E lo studio della storia, tra l'altro, e in particolare il fallimento dell'esperienza sovietica e di tutte le sue diramazioni, mi ha confermato quello che oggi abbiamo sotto gli occhi: che c'è nell'essere umano un difetto di fabbricazione. L'unico nome che riesco a trovare a questo difetto di fabbricazione è un termine greco: Hybris, che in italiano viene comunemente tradotto con il termine "superbia". Da una frettolosa ricerca effettuata su internet ho appreso che Hybris è "la dismisura, la superbia e il superamento del limite. In Omero la parola si riferiva soprattutto alla disobbedienza e alla ribellione contro il principe; nelle epoche successive passò invece a indicare la sfida dell'uomo nei confronti degli dei". " ὕβρις è un termine tecnico della tragedia greca e della letteratura greca, che compare nella Poetica di Aristotele... Significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", “orgoglio” o "prevaricazione"". Ai nostri occhi moderni potrebbe significare la rottura di un ordine classico proprio della civiltà greca.
Hybris esprime bene quello che ho in mente, e il fatto che secondo i Greci porti alla tragedia si attaglia bene alla situazione che stiamo vivendo, che è chiaramente quella si una lenta tragedia. Se si crede alla hybris che c'è nell'uomo di disvela l'ingenuità che è nel pensiero di Marx e forse più in quello dei marxisti: e cioè che una società razionale è possibile quando le forze produttive sono tali da poter assicurare la soddisfazione dei bisogni di tutti. "Quando ci saranno beni a disposizione per tutti, come oggi è possibile, non ci sarà bisogno di rubare, di prevaricare, faranno tutto le macchine, si potrà avere una società razionale e senza conflitti" (questa non è una citazione, è un sunto di quella che è stata un'opinione corrente). In nome di questa credenza si è combattuto per il socialismo e lo si è creduto scientifico, ma a quanto pare la storia non ha confermato questa teoria. Trotsky giustificò la nascita della burocrazia in URSS con l'isolamento e l'arretratezza dell'Unione Sovietica, ma alla luce di quanto è successo dopo (e anche alla luce di quanto è successo prima, se diamo un'occhiata alla storia) c'è qualcosa di più. In parole povere, non esiste limite all'avidità e alla distruttività umana. E' una pulsione inarrestabile, incontrollabile, irrazionale.
Il termine "vita", vita organica, secondo una vecchia analisi letta in gioventù, significa che la vita è ciò che nasce, si riproduce e muore, e non può continuare a vivere se non distrugge altra vita. Cioè, se non "mangia". Gli esseri umani mangiano, come tutti gli altri animali; ma non si limitano a questo. L'avidità umana, a differenza di quella degli animali, è inarrestabile. E questo difetto di fabbricazione ci sta portando all'autodistruzione e che rischia di farci durare meno dei dinosauri. Forse, anzi sicuramente, è proprio la capacità creativa dell'essere umano lo strumento, il volano di questa distruttività insaziabile, la base che permette a questa avidità di soddisfarsi; ma sembra che non ci sia limite a questo. E in questo periodo sono superati tutti i limiti.
Il potere si riproduce ovunque, in qualunque circostanza, in qualunque forma di assembramento o di relazione umana. Forse (lo dice qualcuno) anche all'interno degli attuali movimenti. C’è chi dice che all’interno dei movimenti già emergono nuovi leader che si sbracciano per ottenere visibilità: potrebbe essere vero o comunque verosimile.
Tutte le rivoluzioni hanno avuto il loro bonapartismo. Questo è particolarmente chiaro oggi, dopo che le enormi forze e sforzi e tensioni della parte migliore dell'umanità hanno portato a risultati osceni e terrificanti. Tutte le rivoluzioni si sono concluse in grandi assestamenti storici che hanno portato alla creazione di nuove gerarchie di potere e di nuovi strumenti di potere. A cominciare dalla rivoluzione cristiana. La rivoluzione inglese, nata in nome di ideali quanto mai nobili, ha portato all'intervento dell'Inghilterra nella tratta degli schiavi, all'oppressione dell'Irlanda, ha segnato l'inizio dell'intervento inglese in India, e ha posto le basi dell'espansione del colonialismo inglese del Diciannovesimo secolo. La rivoluzione francese è sfociata in pochi anni nell'Impero napoleonico. E via discorrendo...
Chi è potente vuole essere potentissimo. Chi è ricco vuole essere ricchissimo. Il dominio incontrollato e senza ostacoli del capitalismo finanziario sta portando il mondo all'autodistruzione. Il fallimento dei vari convegni sul clima è l'espressione più chiara di come questa violenza irrazionale non sia capace di porsi dei limiti. I No Global di Seattle, gli Indignados, gli Occupy Wall Street, tutti quelli che stanno cercando di lottare per la loro e altrui sopravvivenza scardinando i vecchi schemi, partendo da zero, cercando di creare nuove forme che non tengano in considerazione i vecchi movimenti "progressisti" di tutte le forme, sono i santi di oggi. Ma io credo che il genere umano può essere salvato solo da una nuova religione. Perché noi mangiamo carne.
Forse, nel panorama delle rivoluzioni che si sono rivelate nuove strutture di potere, le uniche rivoluzioni che sono riuscite sono le rivoluzioni culturali. Per questo, io laico, ateo o sicuramente non credente, penso che solo una nuova religione, una religione senza Dio, che ormai è morto, una rivoluzione culturale laica travestita da religione, potrebbe salvare l'umanità. Ammesso che ciò sia possibile. E ammesso che ne valga la pena. Perché è solo a livello irrazionale che si potrebbe agire. In teoria, coi mezzi tecnici che ci sono, i problemi del mondo potrebbero essere risolti in una settimana. Io ti dono questo, tu mi doni questo. Io rinuncio a questo, tu rinuncia a questo. In Abruzzo, quando i guardiacaccia sono costretti a uccidere un orso, perché dà fastidio, penetra nelle case, è pericoloso, gli mettono in bocca un po' d'erba. Gli danno da mangiare. Gli chiedono scusa per averlo ucciso. Io ti uccido per non essere ucciso, perché devo mangiare, ma ti chiedo scusa. Gli esseri umani non chiedono scusa alla natura. Quello che è scomparso è il senso del sacro. Mettere un po' d'erba nella bocca di un orso è avere compassione, provare dolore per averlo ucciso. Sentire che in fondo la propria sopravvivenza è una colpa. La hybris è esattamente il contrario di tutto questo.
L'idea della religione come nuova socialità, sostitutiva dell'idea del socialismo, è un ritorno al Medio Evo, in cui la sacralità del re fu la base per la formazione delle monarchie nazionali. Non è un bel vedere, ma è meglio della guerra atomica... e queste idee sono assolutamente inattuali. E per essere ancora più inattuale vorrei proporre il ritorno al sentimento di colpa. Sentire come una colpa non la trasgressione al dovere della castità, o dell'obbedienza all'autorità costituita, ma all'idea di rispetto. Rispetto per gli orsi, naturalmente.
10 commenti:
Mi inchino in un Namasté...
:)
Un pezzo bellissimo! Condivido parola per parola. Bravo!!!!
La Hybris, il difetto di fabbrica, l'analisi lucida acuta tagliente, la carne poi (per una vegetariana come me): IO STIMO CARLO. Punto.
Grazie mille Beppe per averlo condiviso con noi. :)
beh, la penso come te... ciao, beppe
..un poeta che parla di responsabilità Universale, come il Dalai Lama.. Bello!
L'ultimo pasto...
Penso continuamente a questi temi, ed io da ex comunista (ogni tanto dico che non ho più la gioia di esserlo, ho 45 anni) mi sono convinto che possiamo ambire solamente a limitare i danni.
Come si fa per i drogati, dobbiamo puntare a ridurre il danno.
Culturalmente possiamo fare molto, anche se il percorso è lungo e lento, e il pericolo di vedere da un momento all'altro tutto il nostro lavoro perduto, è sempre presente, con il primo ducetto, che con il suo piffero porta tutti sull'orlo del baratro.
Ma noi non mangiamo carne, non perchè abbiamo scelto di essere vegetariani, insomma basta con le dicotomie: d’altronde il socialismo reale e le altre teorie descritte nell’articolo, (come il materialismo dialettico, l’ideologia borghese, le classi sociali, prassi e controprassi, tesi e antitesi etc., i falsi sillogismi etc..)sono state confutate abbondantemente nel secolo scorso e forse anche prima: diciamo che questo è più un articolo degli anni 60, se non dell’ottocento. Basti notare come sarcasticamente chiude l’articolo, dando ad intendere che ( la religione cristiana) è erroneamente il rispetto dell’autorità e della castità, concetti in linea con gli scritti sull’ideologia borghese di Marx dove la Chiesa è solo una ‘dottrina sociale’ e non tutto quello è invece, sottovalutando incredibilmente il suo valore spirituale: l’alternativa non sarebbe solo mettere l’erba in bocca a un orso! Questo articolo è l’ennesimo caso di olismo applicato al sistema sociale, che la storia dimostra sia fallimentare, espresso con una serie di tautologie o di falsi sillogismi che vorrebbero dimostrare qualcosa e invece non dimostrano niente. Ad esempio: paragonare i morti delle brigate rosse a quelli della legge Reale, è come paragonare cavoli e cipolle: anche la guerra del Kosovo ha fatto meno morti che le strade italiane in un anno, che dico, in un mese ma sono argomenti diversi e non si può costruirvi un sillogismo. Non per questo: la guerra è bella ed è meglio non usare l’automobile…e poi il problema che si era posto Marx nella sua tesi di laurea, e che Bordini evoca con la ‘hybris’ ossia che si farebbe bene ad accontentarsi, limitare l’ambizione come principio di ‘socialismo reale’ il cui abbandono è: “peccato originale”. Credo che sia stato un lapsus ma è così: è proprio un peccato originale con tutto quello che simboleggia nella storia dell’umanità. Perché dare un senso negativo a questo peccato nei confronti del socialismo reale? E’ peccato originale essere ambiziosi, questo lo sapevamo ma è necessario. Ti sembra che gli immigrati che sono venuti in Italia hanno avuto la preoccupazione dell’igene, dell’alloggio o del pane? No, la priorità e stata la ‘televisione’, avranno anche mangiato prima o poi poco a loro importa, ma ancor prima di mangiare dovevano ricaricare il ‘cellulare’ e occuparsi di tutta una serie di ‘beni’ tra i quali il computer con cui video chattare, l’xbox, oppure giocarsi i soldi appena guadagnati, e non ultimo il possesso una automobile potente… e non ultimo essere meglio degli Italiani.
“ L’uomo occidentale preferisce alla donna: il cane e la sua Wolksvagen” ha detto un Imam in medio oriente. Pare che il peggior integralismo sia in linea con alcune delle teorie descritte nell’articolo e questo non mi sorprende, conferma quello che ti sto dicendo.
L’identità di questi movimenti è alquanto eterogenea e metterli insieme si fa ancora l’errore di mettere carote e melanzane nella stessa cesta e non ci possono andare. Vedi in Egitto c’è una giunta militare ora, e sarà difficile la transizione alla democrazia ma è proprio chi scrive probabilmente che ha decantato a suo tempo il “vento di libertà” che spira nel mediterraneo. Occupy è fatta da giovani intellettuali tipo il Saviano di turno, e che cosa hanno risolto facendo il sit in in questa maniera, a Manhattan neanche fosse il peggio posto in cui si può montare la tenda? Oppure i greci cercando di mettere a ferro e fuoco il parlamento. Molti di questi sono ragazzi che addirittura si radunano e contattano tramite i social network per darsi appuntamento nello sfasciare, i (Black Blok) e perché non parlare della No Tav?. Molti sono figli di borghesi, notai, imprenditori, avvocati, funzionari e dirigenti statali spesso anch’essi ‘comunisti’ o ‘realsocialisti’ che si sono ritrovati tutte le porte aperte come fosse casa loro, per puro caso della storia e non perché gli spettava. I figli anch’essi che non gliene frega niente della carne da mangiare, ma piuttosto di come dare luogo alla tragedia del loro complesso d’Edipo, non trovando più quelle porte aperte.
Come se non ci fossero mai stati il novecento, Freud, Jung, la psicanalisi, lo sviluppo della tecnologia, l’antropologia, la caduta del muro di Berlino, il ridimensionamento dei sindacati e della fabbrica, la comunicazione in tempo reale che non hanno più niente a che vedere con Marx,
Voglio dire (e con questo concludo) che il liberalismo ha vinto questa partita riguardo i ‘massimi sistemi’ e non se ne parla più di migliori o peggiori, come il peccato originale: s’è capito che lo Stato non può funzionare bene e che diventa un ‘magna magna sempre’ e va ridimensionato sempre, come le ambizioni dei giudici, dei dirigenti, dei professori, dei funzionari, della casta che per mantenere il potere ruba, favorisce i parenti, ancorpiù se si dicono giusti e socialrealisti. In tutto ciò non è sbagliato ‘volere’ di più ma è peccato volere la “roba d’altri” e la “donna d’altri” ad esempio oppure ‘non rilasciare falsa testimonianza’, onorare ‘le feste’, ‘il padre e la madre’ o comunque ‘non odiare’ sinonimo di ‘ama il prossimo tuo come te stesso’. Sono questi i difetti di fabbrica e non certo volere di più e Voi lo sapete, ne siete coscienti.
Se ne sono accorti anche i politici. Guarda adesso com’è il governo Monti: appoggiato da destra e sinistra indistintamente e a Bordini e a quelli come Lui non va bene. E’ il meglio della nostra classe politica che fa questo per evitare il default, il rischio di insolvenza, cioè di non poter pagare stipendi e pensioni statali a quei funzionari che sono soprattutto dei ‘socialisti reali’ e che invece andrebbero mandati a casa perché non si sa come sono entrati. Quella dolcezza, quel rispetto che si chiede nell’articolo (il caso dell’orso) è proprio lo Stato a distruggerla, come il popolo, e i funzionari, entità astratte prive di Dio e di ‘speranza’ nate col concetto di socialismo reale di cui proprio in questo articolo si invoca il ritorno! E poi il trozkismo: a prescindere dal fatto che Trozky (negli anni 30 del 1900) è stato ucciso da un killer dei servizi segreti russi, e questo è stato un atto barbarico, ma che c’entra con l’attuale situazione politica essere trozkisti? Avete insultato Berlusconi per tanto tempo, quando Prodi è stato presidente proprio i Trozkisti lo hanno mandato a casa dopo due anni e adesso non va bene Monti, come non andava bene Aldo Moro. Il nostro Stato la nostra società è piena di funzionari della cgil, di trozkisti, di stalinisti, di atei, o cattocomunisti, di giudici militanti, di gente che è stata implicata in affari ‘loschi’ insomma di personaggi ‘pericolosi’ che non appena si vedono minati nella loro posizione accusano, infangano, abusano e rovinano la carriera se non la vita altrui. Perché? Il problema è dentro di loro, non nei sistemi, nel lessico o nella sintassi. Non una parola in questo articolo sulla verità da trovare invece nel tuo prossimo, in un amico, o meglio, nel rischio dell’amicizia reale (questa si) e del suo peggior nemico, il tradimento. Troppo facile pensare che solo il ‘rispetto’ sia quello che manca…ambiguità strisciante. Tu scrivi: “Se l’amicizia può ancora sopportare questa distanza, l’amore di certo non sopravvive al freddo”. Per me è sempre stato il contrario: è l’amicizia che muore con la distanza, non l’amore.
d'accordo con Dhome (grazie), e in disaccordo quasi totale con davide tedeschini, cui suggerisco di pensare e ponderare di più quello che legge, perché nel rispondere sballa i registri ed è tropo preso da quello che vuole dire (o secondo lui confutare) che da quello che ha letto, che dovrebbe almeno un attimo depositarsi (l'estensore dell'intervento, Carlo Bordini, conosce perfettamente quello che Tedeschini suggerisce di conoscere, ma lo ha semplicemente elaborato e metabolizzato molto, molto di più). Ma questa risposta, naturalmente, è soltanto la mia opinione...
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