Tra un viaggio e l'altro, o meglio una sosta e l'altra, ci sono alcune cose che mi ero ripromesso di segnalare. Per esempio. In attesa di un vero link col sito della mia amica Blueangy, che fa un mestiere più antico, forse, di quello dello scrittore (o cantastorie, o mitografo), e siccome il mio webmaster è in vacanza, e io sono un semianalfabeta di Internet e computer, ecco almeno una sua immagine. Lei vive anche delle proprie immagini (come molti di noi delle proprie parole), ed ha almeno una cosa in comune con gli scrittori che più amo: indossa le vite degli altri (i fantasmi degli altri) come abiti. Lavora con l'immaginazione, generosamente. E si mette in gioco. Questo è quanto ho imparato da lei, dopo averla conosciuta a una cena. E questo è anche l'oggetto (uno degli oggetti) della cosa (diciamo pure libro) che sto scrivendo (anche insieme a lei). Buone vacanze a tutti. Ciao Angy.
Il mio pezzo sulle "panchine" (luogo della vacanza permanente e intermittente di chi non va in vacanza, perché forse in vacanza ci è sempre), uscirà su Repubblica di domenica 12 agosto.
In morte di Michelangelo Antonioni, dolcissimo maestro con cui ho trascorso un anno fa il suo 94° compleanno, ho scritto un ricordo commosso per l'Unità del 1° agosto scorso. La stessa sera ho parlato di lui su Radiotre Suite. Rievocavo la sua mostra inauguratasi lo stesso giorno, il 29 settembre (negli ultimi anni Antonioni dipingeva meravigliose tele colorate). E come poi si sia lasciato lentamente morire, per congedarsi dalla vita oltre che dal cinema, dolcemente, discretamente. Lo ricordo con devozione e ammirazione grandissime. Il testo che ho scritto per i suoi quadri (poi rielaborato per il catalogo della mostra) potete leggerlo qui.
Ho molto amato un'improvvisata presentazione di H.P. a Lecce (ero in vacanza in Salento), nel cortile di un palazzo barocco, a cura di una libraia come ormai se ne trovano poche al mondo, Anna Palmieri, vera amante dei libri. Viceversa, la mondanissima presentazione che dovevo fare a Cortina, nell'ambito di "Cortinaincontra", è saltata perché l'aereo della banditesca compagnia Alpieagles è stato annullato. Ho recuperato, dopo un delizioso pranzo con amici in una specie di capanna con gli infissi rossi, sul mare mosso, vicino a Ostuni, e una passeggiata sulla spiaggia, parlando per un po' in conferenza telefonica in una saletta dell'aeroporto di Brindisi, esperienza un po' surreale, immaginandomi le Dolomiti sullo sfondo e l'arietta frizzante di montagna (per dortuna c'era l'aria condizionaa nella stanza). Poi ritorno a Roma.
Navigando su Internet ho poi trovato, enfin, un sito che parla male, crede di parlare male, del mio libro, perché sarebbe solo un "diario", e non parlerebbe di Diana, e che poi di un libro su Diana chi se ne frega, e cose così. Ma il titolo del pezzo, o blog, "due fantasmi in cerca d'autore", mi piace moltissimo, e tutto torna, perché c'è quella parolina lì, "fantasma", che sapete quanto mi è cara, e che per me è già tutto, contiene e dice tutta la motivazione dello scrivere, del suo perché e del suo percome. (Oddio, ho scritto un libro che parla di me, cioè dell'autore, cioè del narratore, che cosa scandalosa).
5 commenti:
Quella pornografica non è una forma di immaginazione se immaginare è trasformare il dato bruto dell'esperienza o anche solo fare esperienza (parlo il lessico di Sebaste). Vorrei sapere in che cosa puo una donna che pratica la pornografia aiutare qualcuno che lavora sulle immagini (uno scrittore, uno cioè che lavora su un immagine solo a partire dalla sua scomparsa). Non so se è un retaggio di una cultura maschilista il mio, pensare cioè che sia impossibile coniugare sesso e sapere in una donna. Forse concepisco queata coppia nella relazoine tra uomini e non tra un uomo e una donna, o meglio non tra un uomo e un'immagine (una donna su uno schermo che si da piacere da sola). saluti
la donna in questione non si dà piacere da sola, lo dà agli altri. ora desidera che io la aiuti a raccontare (raccontarsi, anche) la sua storia, il suo lavoro, la sua pratica. beppe s.
e allora che ne esca qualcosa di bello come è stato con H.P. Un esperienza a due che possa diventare un esperienza molteplice. buon lavoro
grazie, è un bell'augurio. beppe
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