7/22/2007

"Quale silenzio?"

E' vero, in questo periodo con questo caldo non si ha voglia di fare niente. Perfino il blog radiofonico a Farhrenheit, cinque minuti al giorno, è stato faticoso (ogni volta il patema di improvvisare). Non ho avuto riscontri (non ho parlato con nessuno che mi abbia ascoltato: c'è qualcuno in linea che invece sì?), e in questo momento non ho realplayer, ma chi ce l'ha può ascoltarmi sul sito di radiotre che mi riguarda, che è questo. In uno di questi blog al telefono ho parlato di silenzio, e di vuoto. E siccome sul silenzio voglio leggere domani sera al Colosseo, per una serata sulle "morti bianche", una breve poesia di Raffaello Baldini dal titolo "Cinque minuti" (grazie a Deborah Gambetta che me l'ha spedita), mi anche venuto in mente un mio vecchio articolo sul silenzio scritto per l'Unità nel 2001, ora leggibile qui nel sito, anche cliccando qui. Insomma di cose da leggere, nonostante il caldo, ve ne dò. Pensieri e associazioni di idee per lavori presenti e futuri ne ho tantissimi, troppi. Manca solo la forza di passare all'atto. Ma è così bello stare in panchina, per un po', in tutti i sensi!... A proposito: domenica 29 su la Repubblica dovrebbe uscire un mio pezzo politico-letterario proprio sulle panchine. Infine: il titolo di questo post è una citazione difficile: un frammento di Kafka, un dialogo grottesco tra due voci, intervallate dal silenzio (che non appartiene a nessuno), un silenzio tipografico e impersonale, uno spazio bianco. Ma l'ultima voce (è questo il tratto geniale) dopo il bianco esclama: "Quale silenzio?" (P.S., nota autobiografica: il dialogo appare nel primo, primissimo librino che feci a 24 anni con Giorgio Messori, L'ultimo buco nell'acqua).

6 commenti:

marco ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Sono qui, è notte, e finalmente ho il tuo libro HP: Ci sono libri che prima di iniziare a leggerli ho bisogno di tenerli un pò fra le mani, di spiare fra le pagine, di trovare un paio di frasi a caso, come a pregustare qualcosa che "sento" mi sta per dire/dare qualcosa. Di questo tuo libro qualcosa già l'avevo leggiucchiata cercando fra varie presentazioni in rete. Ma ora, mentre sto per iniziarlo, mi sento come se avessi finalmente fra le mani un regalo atteso. Mi emoziona solo aver letto le prime righe. Poi ti racconto il resto.
Mi spiace non aver seguito i tuoi blog su Fahreneit, l'orario non coincideva con la mia possibilità di ascoltare la radio. E nemmeno io ho il RealPlayer. Però però...che bello avere il tuo libro ora..

Anonimo ha detto...

cara rossana, un abbraccio dal mare turchese del salento. grazie... beppe

Anonimo ha detto...

Sono arrivato su questo blog perché sto leggendo "La polvere del mondo" di Bouvier e mi sono ricordato che Lei ne aveva parlato in radio tempo fa. Ho fatto una veloce ricerca su google ed eccomi qua. Vedo che è interessante e soprattutto viene aggiornato spesso (a differenza di alcuni scrittori un pochino avari o forse solo poco interessati a questa forma di comunicazione).
Bene bene...

Anonimo ha detto...

Complimenti per quello schifo di libro appena pubblicato, Beppe. Pagina 26 è strafalcionesca. Quasi quasi Brachino ti sta su di mezza spanna buona. E ho detto tutto.

Beppe Sebaste ha detto...

Sono molto perplesso. Non so chi sia "christian frascella" e di cosa parla. Non conosco strafalcioni a poag. 26 di nessun libro. Sonoi anche perplesso del commento eliminato, sulle panchine, il primo di questo post. Era bello, e non capisco cosa voglia dire "eliminato dall'autore". Sicuramente non da me. Ma ignoravo che i comment si possano autoeliminare (?).
Detto questo, se qualcuno legge dal salento, mi sono incastrato a fare una presentazione di HP a Lecce giovedì sera, ore 20, nel cortile di Palazzo Adorno, organizzata dalla libreria Palmieri di Lecce.
Un caro saluto a tutti, anzi solo ai cortesi.