Scrivere
Ho chiesto a Terzo Occhio cosa ne pensasse
in questo periodo di me come scrittore, e come dovrei scrivere secondo lui.
Lui, che spesso si esprime per immagini,
prima mi ha fatto vedere i campi all’alba appena fuori dalla città santa di Vrindavan
o di altre città agricole dell’India, punteggiate da decine, forse centinaia di
corpi accucciati a fare la cacca, che
poi si rialzano agili - non so se per farmi capire in che considerazione
tiene le preoccupazioni degli scrittori o per suggerirmi l’effetto che fa quello
che scrivo.
Poi è scoppiato a ridere e ha detto: Ma no,
stavo scherzando, vuoi parlare di stile?
Allora mi ha fatto vedere dei cespugli alti e verdissimi, con le foglie
brillanti e profumate come quelle delle piante di curry selvatico lungo il
sentiero sopra Rishikesh da cui scendevo per andare a fare le abluzioni nel
Gange. Poi mi ha detto che devo scrivere
così, come profumavano le foglioline di curry quando cercavo dei fiori da
offrire a Mamma Ganga prima di immergermi, o anche come profumano le stesse foglioline
di curry tritate nel riso cotto, insieme al cocco grattugiato e a un po’di
limone.
P.S. Mentre qualcuno sta decidendo il destino che avrà il mio "romanzo" ("Storia con fantasmi"), io voglio scrivere raccontini brevi come quando iniziai a scrivere in prosa a vent'anni, insieme alle poesie. Non ho voglia di nient'altro. Questo era una specie di preambolo.