2/10/2009

Cahier de doléance (3... 4... poesie) (non è un gioco ma può continuare)

Dicono che la polizia si spartisca la cocaina
ma questo non si può dire
dicono che la polizia ti gonfi [di botte]
se sei straniero
o [che] ti perseguiti
se hai i capelli lunghi o se sospetta
che hai fumato
ma (e) intanto si spartiscono la cocaina
Tante cose non si possono dire ma questa
E’ soltanto una poesia

Carlo Bordini


Dicono che un criminale si spartisca i poteri
ma questo non si può dire
dicono che il Parlamento sia gonfio [di manigoldi]
ma noi siamo rimasti stranieri
estranei o perseguitati [abbandonati]
con desiderio d'amore sebbene sospettiamo
che sia il caso di andarsene [per sempre] talvolta
ma (e) intanto si spartiscono le nostre abitudini
Tante cose non si possono dire ma questa
E’ soltanto una poesia

Luca Sossella


Dicono che chi è al potere si spartisca la Storia
il cibo l’acqua il lusso la vita [stessa]
ma questo non si può dire e se lo dici
è uguale [e] diventi subito fantasma
straniero clandestino perseguitato
e [senz’acqua]
intanto si spartiscono la nostra vita e la nostra
morte
Tante cose non si possono dire ma (e) questa
E’ soltanto una poesia

Beppe Sebaste

Dicono che i poeti si spartiscono la bellezza
ma questo non si può dire
perché ne rimane comunque tanta
(e) loro restano comunque affamati da morire
stranieri clandestini perseguitati
e per le strade vedi solo polizia
criminali ammantati di poteri
manifesti gonfi di merci e manigoldi
clandestini (senza terra)
capelli lunghi e fumati
Tante cose non si possono vedere ma questa
E’ (soltanto) una poesia

Anna Mallamo

5 commenti:

  1. Dicono che Cesare Battisti sia un mostro a tre teste [da mozzare]Dicono che se metti in dubbio l'opinione comune sei un pericoloso sovversivo [da annientare]
    Dicono che viviamo in un paese libero e democratico [da amare]
    Dicono che purtoppo le cose vanno male perchè c'è la crisi [da pagare]
    Tante cose si devono dire e questa non è una poesia...

    Hasta Siempre
    Pablo

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  2. grazie pablo -:) (o si scrive :-)? non ricordo mai... beppe

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  3. dicono che
    dicono per non dire
    tante cose
    e questa non è una poesia

    ciao beppe
    piumalarga

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  4. Dicevano che non era pericoloso quello che conduceva il popolo affinché i treni arrivassero in orario
    Dicevano fuori dall'Italia che c'era un folclore
    Camicie nere e passo romano
    Nel bel paese
    dei gondolieri
    del bel canto
    della brava gente
    dei telefoni bianchi
    Quando Matteotti è morto
    Sparato e trascinato a morte dietro una macchina
    Hanno detto sono cose che succedono
    ogni tanto
    purtroppo
    Purtroppo
    la politica può essere cosi
    nel paese di Machiavelli
    di Guicciardini
    e di Mussolini
    Dicevano che i morti dell'Etiopia erano solo neri
    queste battaglie delle false battaglie
    quasi per ridere
    i neri non sono bianchi
    le colonie non sono l'Europa
    l'Italia è l'Italia
    il bel paese dei gondolieri
    del bel canto
    della brava gente
    dei telefoni bianchi
    Lo dicevano anche delle leggi razziali
    erano per ridere
    una barzelletta
    non potevano durare
    Anche certi ebrei dicevano così

    Dicevano che la guerra di Spagna interessava gli Spagnoli
    I Sudeti interessavano i Cechi
    In Polonia c'erano i Polacchi
    In Germania i nazisti
    Il mondo andava così
    Quando hanno detto che sei milioni di ebrei
    interessavano
    l'umanità intera
    Era vero

    Ma era già troppo tardi
    Erano tutti morti

    Dicono che non è fascista chi compra l'informazione
    Un fascista, si sa, esce di casa col manganello e l'olio di ricino
    Dicono che non è fascista chi dice che bisogna picchiare le giovani professoresse
    mentre vanno in manifestazione per difendere il loro lavoro
    E solo un vecchio pazzo irresponsabile e buffo quello che parla così
    Chi se ne frega che sia anche un senatore a vita
    di una repubblica democratica
    fondata sul lavoro
    da più di sessant'anni
    Non è fascista quello che dice che le donne italiane
    sono così belle nel bel paese
    dei gondolieri
    del bel canto
    della brava gente
    dei cellulari
    che lo stupro
    magari
    si può capire
    Non è fascista chi pensa che gli stranieri debbono pagare per lavorare
    Non è fascista chi pensa che un medico ha il dovere morale di denunciare un ammalato in situazione irregolare
    Non è fascista quello che pensa che a Salò c'erano anche dei patrioti
    che uccidevano gli ebrei
    No, non è fascista
    Dicono a un uomo di sinistra, anche se dice io non sono di sinistra
    vi giuro sono solo un riformista
    perdonatemi si sono anche un po antifascista
    è un vecchia tradizione
    siamo così noi democratici
    ci ricordiamo ogni tanto della storia
    del nostro paese
    che ogni tanto
    tanti anni fa
    fu bruttina
    dicono a quest'uomo che rinuncia
    che dice vi giuro non sono di sinistra
    anche voi non siete più fascisti
    voi andate in Israele
    gli Ebrei non sono più i vostri nemici
    solo gli zingari
    i neri
    gli arabi
    gli albanesi
    i rumeni
    non siete fascisti
    io non sono di sinistra
    diciamo cosi
    siamo in pace adesso
    siamo in democrazia
    dicono quelli che non sono fascisti
    dicono tu sei uno stalinista sì
    tu sei uno stalinista
    tutto lo stesso
    uno di sinistra è per forza uno
    stalinista
    l'abbiamo detto lo ripetiamo
    abbiamo comprato l'informazione
    anche per questo
    tu
    sei
    il Pericolo
    Rosso

    anche se di rosso, oggi, in Italia
    ce n'è solo un po sulla bandiera
    e sulle macchine Ferrari

    Tante cose non si possono dire ma questa
    E’ soltanto una poesia


    Olivier Favier 14 febbraio 2009

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  5. grazie olivier... questo gioco che non è un gioco potrebbe davvero continuare, così come si potrebbe fare uscire questo Cahier...
    d'altra parte, mi chiedo (e vi chuedo) quante e quali sono le cose che non s psosono dire, e se non sia in atto già da tempo, non solo una censura generica (è ovvio; basti vedereil divieto di pubblicare le intercettazioni, pena l'arresto dei gornalisti), ma una censura che limita sempre di più la stessa letteratura, snaturandone la natura. e quando si controlla la letteratura (immaginatevi, per esempio, l'obbligo di aggiungere una bibliografia delle fonti, e un apparato di "note", a gomorra di saviano), quando si stringe il controllo sulla letteratura, allora è vero che si tratta (guarda caso anche in senso etimologico), di "dittatura". cmnque sia, io sto scrivendo su questi temi una specie di breve saggio, e chiunque può darmi delle dritte in merito. grazie.
    beppe sebaste

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